Tagli al sociale, Sclocco (Pd): la Regione investa

30 Dicembre 2009   17:09  

"La Regione Abruzzo deve scegliere: restare agli ultimi posti in Italia in materia di servizi per l’infanzia, adolescienza, adulti svantaggiati, persone disabili, anziane e le famiglie oppure imporsi uno scatto di reni per tornare ai livelli del 2000, quando era fra le prime Regioni a dotarsi del Piano sociale regionale e ad anticipare la legge quadro nazionale in materia di politiche sociali". E’ il commento amaro del Consigliere regionale del Partito Democratico Marinella Sclocco che torna a parlare di emergenza "politica sociale" in Abruzzo. Lo fa elencando una lunga serie di capitoli di bilancio completamente azzerati nella Proposta di Legge Finanziaria Regionale. Si tratta delle risorse da destinare alle famiglie di nuova costituzione, art.46, c.2, l. 289/2002 – interventi per sostegno acquisto della prima casa; alle famiglie con anziani non autosufficienti; al fondo per il sostegno sociale alle famiglie monoreddito; all’ intervento per la tutela della maternità delle donne non occupate; agli interventi sociali a favore delle persone senza fissa dimora agli intervento a sostegno delle iniziative per la risocializzazione dei detenuti - l.r.4.11.1997, n. 123 ; agli interventi a favore degli immigrati ; al fondo regionale per la cooperazione sociale e per l’associazionismo; ai contributi per l’attività di contrasto all’usura e al racket; ai fondi per la Cooperazione Internazionale, per le Emergenze Umanitarie, per interventi per la promozione della cultura della pace e dei diritti umani. "Ancor più grave – prosegue il Consigliere - la situazione dei centri antiviolenza e delle case di accoglienza per le donne maltrattate. Per non parlare – aggiunge – dei finanziamenti in materia di politiche giovanili per i quali la mancanza di risorse comincia dal Servizio civile Nazionale, già fortemente penalizzato dalla recente Legge finanziaria dello Stato in corso di approvazione da parte del Governo". Infine, non vi è traccia della Quota parte del Fondo Nazionale di Intervento per la Lotta alla Droga - D.P.R. 9.10.1990, N.309 LR.28.3.1997, N.86, L.N.328/2000. Gli Enti Ausiliari della Regione Abruzzo che operano nell’ambito del recupero delle tossicodipendenze operano infatti in regime di convenzione con le ASL che riconoscono rette giornaliere tra le più basse d’Italia (34 € per le comunità di tipo pedagogico-riabilitativo e 42 € per le comunità terapeutiche). La recente normativa regionale in materia di autorizzazione ed accreditamento delle strutture socio-sanitarie ha richiesto a queste strutture – gestite quasi esclusivamente da soggetti del Terzo Settore - un adeguamento strutturale ed organizzativo che richiederà un esborso economico non indifferente e di certo non alla portata delle suddette strutture. "A tutto ciò – conclude - aggiungiamo che non è mai stata approvata una legge quadro regionale sulle politiche sociali, a differenza delle altre Regioni; non è stata attuata la legge sull’autorizzazione e l’accreditamento dei servizi sociali; non è stata aggiornata ed adeguata la legge sulla famiglia e la riforma delle tarda ad andare avanti. Dopo questo lungo elenco di ciò che manca, passiamo ad analizzare quello che abbiamo: una proroga al 31 dicembre 2010 dei Piani di Zona bisognosa di almeno 15 milioni di euro, un debito di 7 milioni di euro per appianare il bilancio Piani di Zona del 2009. Per un totale di 22 milioni di euro. Ma allora perché - si domanda - la voce di riferimento sul Bilancio in via di approvazione è di soli 7 milioni di euro?"


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