Tagli alle cliniche private: 4 milioni di euro in meno nel 2009

Acerbo (Prc): Revocare l'accredito a Villa Pini

27 Marzo 2009   18:56  

Si fermerà a 97 milioni di euro il tetto massimo del budget per il 2009 per l'assistenza ospedaliera nelle strutture sanitarie private convenzionate con la Regione Abruzzo. Lo ha detto l'assessore regionale alla Sanità, Lanfranco Venturoni, aggiungendo che nel 2010 il sistema deve essere completamente rivisto. In una prima riunione con i rappresentanti delle strutture sanitarie private, stamani a Pescara, nella sede dell'Agenzia sanitaria regionale (Asr), erano presenti con venturoni il commissario ad acta per il Piano di rientro, Gino Redigolo, e il commissario straordinario Asr, Giuliano Lalli. "Il tetto è quello fissato dal Piano di rientro - ha spiegato Venturoni - per cui i margini di manovra su questa cifra sono ridotti a zero. Sull'assistenza ospedaliera privata convenzionata per il 2009 il Governo ha fissato un tetto inferiore di quattro milioni di euro rispetto al 2008 e noi queste cifre le dobbiamo comunque rispettare". L'assessore ha spiegato ai rappresentanti delle strutture private convenzionate che "loro non saranno gli unici a fare sacrifici" e che su questo tema "i medici generici si sono visti ridotti il budget 2009 di 7-8 milioni di euro".

Altra novità annunciata dall'assessore è che non sarà più l'Ente Regione a firmare materialmente i contratti di prestazione con le strutture sanitarie private ma le singole direzioni delle Asl nei cui territori hanno sede legale le strutture private convenzionate. "Le singole Asl - ha chiarito Venturoni - sono già a conoscenza del tetto massimo che la Regione ha loro assegnato in base a parametri indicati nel Piano di rientro; hanno già le bozze di contratto e dovranno fissare i tetti di budget per ogni singola struttura privata in base alle loro esigenze di domanda sanitaria. I contratti saranno uguali per tutti, al massimo in sede di contrattazione con le Asl si potranno definire piccoli dettagli in ragione della natura della richiesta di prestazione". L'assessore alla Sanità ha anche affrontato il tema del 2008 sul quale si sono concentrate le proteste dei rappresentanti delle strutture private. Al 23 marzo scorso, la spesa accertata per l'assistenza ospedaliera è di 106 milioni di euro, 5 milioni in più rispetto alle indicazioni del Piano di rientro. "Sulla cifra di 101 bisogna necessariamente rientrare - ha detto Venturoni -, perché senza questa condizione saremmo costretti a chiedere alle strutture private un sacrificio in percentuale uguale. Dobbiamo attendere però i dati definitivi in quanto stiamo completando i controlli". Lo stesso Venturoni ha detto che per il 2010 "sarà attivato un tavolo di confronto a 360 gradi con tutte le strutture sanitarie private in cui verranno concordare prestazioni sanitarie, quelle che il sistema pubblico riesce a garantire e verrà rivisto sistema della mobilità passiva, dopo che solo per quest'anno in sede di riparto del Fondo sanitario nazionale abbiamo dovuto dare 10 milioni di euro alla Puglia per la mobilità di medicina psichiatrica". "Ritengo che questo - ha concluso l'assessore alla Sanità - sia l'inizio di un nuovo percorso di trasparenza che porti a rivedere in generale le regole. E' chiaro che la trasparenza deve essere reciproca".

ACERBO: REVOCARE ACCREDITO A VILLA PINI

Revocare "l'accreditamento istituzionale", in caso di "mancata applicazione del contratto nazionale di categoria". E' quanto chiede il consigliere regionale di Rifondazione Maurizio Acerbo in riferimento a Villa Pini e al mancato pagamento degli stipendi ai lavoratori del gruppo che fa capo a Vincenzo Angelini. "Da oltre anno i lavoratori percepiscono lo stipendio con diversi mesi di ritardo e in tal modo il gruppo Villa Pini viola costantemente il contratto collettivo nazionale di lavoro e le leggi", spiega Acerbo. Quindi "E' bene che la Regione Abruzzo faccia immediatamente capire alla proprietà che il vecchio giochetto di portare alla disperazione i lavoratori per poi mobilitarli per battere cassa non funziona più", dice in una nota Acerbo. Acerbo spiega che è possibile revocare l'accredito in virtù delle leggi e che il "CCNL vigente per la sanità privata all'art.67 dispone che 'la retribuzione deve essere corrisposta al lavoratore in una data stabilita, comunque non oltre il 7° giorno lavorativo successivo alla fine di ciascun mese'". Secondo Acerbo "il gruppo Villa Pini è da tempo protagonista delle cronache giudiziarie che hanno riguardato la sanità regionale ed è anche noto per l'abitudine pessima di ritardare il pagamento degli stipendi ai propri dipendenti anche per lunghi periodi".


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