Tagli assistenza a L'Aquila: il commissario Chiodi minaccia le dimissioni

22 Dicembre 2011   15:50  

Il Commissario delegato per la Ricostruzione, presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, e' in queste ore a Roma per fare pressioni sul Governo Monti, affinche' accolga le richieste gia' formulate e riconosca tra le priorita' quella dell'emergenza nei territori terremotati dell'Aquilano.

Pur comprendendo la gravita' del momento, a livello nazionale ed internazionale, il Commissario continuera' a battersi affinche' il nuovo Esecutivo tecnico ponga al centro dell'attenzione del Paese anche la questione Abruzzo, come gia' fatto dal precedente Governo Berlusconi.

E' di fondamentale importanza che il premier Monti assicuri impegni e risorse finanziarie sufficienti per fronteggiare tutte le problematiche, di carattere organizzativo, funzionale, materiale connesse all'emergenza e alla ricostruzione nel cratere sismico.

Il Commissario Chiodi ha fato sapere che si battera' fino in fondo per ottenere cio' che il territorio merita, convinto che il terremoto dell'Aquila non possa essere argomento secondario di discussione nei Tavoli romani. Se le sue istanze non otterranno riscontro, Chiodi mettera' in atto forme di protesta eclatanti. Non ultime le dimissioni dall'incarico di Commissario governativo.

LAVORATORI PRECARI IN STATO DI AGITAZIONE

L'esiguità dei fondi stanziati per l'emergenza sisma Abruzzo nell'anno 2012 rischia di causare la paralisi dell'intero processo di ricostruzione. Il Coordinamento dei lavoratori precari impegnati nelle attività legate all'emergenza e alla ricostruzione a seguito del sisma del 6 aprile 2009 - costituitosi in data odierna - ritiene indispensabile che si intervenga al fine di prevedere misure adeguate per fronteggiare una situazione drammatica che riguarda migliaia di cittadini che ancora necessitano di assistenza e che aspettano di poter rientrare nelle proprie case.

Il coordinamento formato da lavoratori impiegati per l'emergenza presso le sedi comunali, provinciali, regionali e commissariali, con scadenza dei contratti al 31 dicembre 2011, é seriamente preoccupato per quanto accadrà a partire dalle prossime ore e ritiene necessario informare la cittadinanza e le istituzioni tutte sulle conseguenze drammatiche che tutto il "cratere" subirà nel caso di un blocco totale delle attività portate avanti finora per la rinascita del nostro territorio.

Negli enti preposti e nei comuni del "cratere", infatti, non vi sono le condizioni tecnico organizzative e di organico sufficienti per poter rispondere adeguatamente alle richieste dei cittadini che, dopo aver vissuto il terremoto, vivranno il dramma di una macchina amministrativa completamente paralizzata.


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