Dopo otto mesi di discussione il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza la legge di riforma del commercio.. La legge impone una moratoria di tre anni per i centri commerciali alimentari. La grande distribuzione non alimentare, non potrà invece superare complessivamente i 100mila metri quadrati e i nuovi insediamenti non potranno superare i 18mila metri quadrati. Chiusura per tutti gli esercizi commerciali a Natale e Santo Stefano, Pasqua e Pasquetta, il primo maggio. La grande distribuzione potrà rimanere aperta 35 domeniche l’anno. Previste agevolazioni per i piccoli negozi delle arre interne, che potranno ad esempio trasformarsi in centri polivalenti, ovvero le vecchie empori, ottenere finanziamenti per ristrutturazione ammodernamenti.
L'opposizione di centrodestra ha abbandonato l'aula per non essere stata messa nelle condizioni di prendere atto del maxi-emendamento presentato dalla maggioranza
Una buona legge, è il giudizio invece della Confesercenti, perchè dopo l'ubriacatura di cattedrali commerciali ad ogni ingresso delle città – commentano il presidente Beniamino Orfanelli ed il segretario Enzo Giammarino - si torna finalmente a puntare sui centri storici e urbani, scommettendo sulle piccole e medie imprese
Nella seduta pomeridiana e straordinaria del consiglio, si è passati a discutere, piuttosto animatamente, sui fondi Fas e e sui tagli che Governo intenderebbe adottare a danno della nostra regione e non solo: Il presidente del turco ha lanciato l'allarme: il governo ha intenzione di tagliare, a livello nazionale 6 miliardi del fondo sanitario, e solo per l'Abruzzo 570 milioni di per l'edilizia residenziale, 830 milioni di Fondi per le aree sotto-utilizzate. Da qui l'appello al centrodestra e in particolare ai parlamentari di fare la loro parte:
Un falso allarme, ha ribattuto Giorgio De Matteis a nome dell'opposizione: il governo non taglierà un bel niente, il problema è della Regione che è in ritardo nel completare la programmazione necessaria per ottenere i fondi:
