Tasse e ricostruzione: il cratere in ebollizione vuole risposte e non solo rassicurazioni

05 Novembre 2011   12:48  

Sembra passato un secolo dalle visite settimanali del premier Berlusconi al cratere sismico. Oggi a due anni e mezzo dal sisma L'Aquila si sente dimenticata con la città e decine di paesi al 90 per cento da ricostruire, gli scandali giudiziari che si moltiplicano, l'economia in ginocchio, la disoccupazione record, il 90% dei fondi dell'assistenza che saranno tagliati salvo ripensamenti a fine anno.

E soprattutto con le tasse sospese dal governo nel periodo 6 aprile 2009-giugno 2010 da restituire senza un euro di sconto per un importo complessivo di circa 100 milioni nei prossimi giorni, che si aggiungeranno a quelle che si pagano già, che faranno dell'Aquila la città italiana con la maggiore pressione fiscale in assoluto.

Queste le ragioni della mobilitazione permanente indetta ieri da tutte le forze politiche, sindacali imprenditoriali, comitati associazioni della città, mobilitazione cadenzata da due manifestazioni una martedì 8 una venerdi 11, dalla chiusura dei negozi, presidi della sede di Equitalia, scioperi ed anche una disobbedienza fiscale come ultima spiaggia. L'Aquila insomma è una polveriera pronta ad esplodere e il sindaco Cialente suona la carica. ''Sarà guerra fino a quando il governo non ci darà delle risposte'' ha detto ieri .

Ed anche il commissario Chiodi, che fino a pochi giorni fa si diceva fiducioso che la proroga sarebbe arrivata, ieri pomeriggio ha annunciato: «Mi dimetto se le tasse non saranno rinviate». E Su tasse e ricostruzione comincia a mobilitarsi anche il centrodestra a livello locale e regionale. Enzo Lombardi si è dimesso da coordinatore comunale del Popolo della libertà. Promette gesti eclatanti il consigliere regionale Pdl Luca Ricciuti. Il coordinatore regiaonale del Pdl Filippo Piccone sarà oggi pomeriggio in città, in preparazione dell'incontro di lunedi di tutti i parlamentari abruzzesi.

«Il tempo però stringe - spiega il senatore - perché davanti a noi abbiamo soltanto la prossima settimana durante la quale verranno approvati gli emendamenti. Dopo di che il provvedimento, a sentire le dichiarazioni di Berlusconi che chiederà la fiducia, andrà blindato e immodificabile al voto in aula sia del Senato che della Camera''

La Cgil tuttavia lancia bordate contro il governo e la classe poetica di centrodestra: ''Anche la cialtroneria dovrebbe avere un limite – si legge in una nota di agenzia – da parte di chi ha creduto ai miracoli e agli annunci del governo, dei suoi fedelissimi locali, di coloro che hanno spacciato a piene mani promesse e rassicurazioni. Mai avremmo immaginato che la spudoratezza arrivasse cosi' lontano, che il calcolo politico tradisse persino la fiducia minima di chi ha perso tutto.''

di Filippo Tronca

immagini e montaggio Marialaura Carducci


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