Polo elettronico aquilano, ora si cerca di salvare il salvabile, mettendo al riparo da eventuali ulteriori dismissioni gli stabilimenti rimasti, ultimi baluardi della grande realtà industriale aquilana che per decenni ha rappresentato fonte di sostentamento per migliaia di famiglie.
Fra questi il centro di ricerche Technolabs del gruppo Compel, dove grazie all'intervento delle istituzioni sono stati sospesi gli 80 esuberi inizialmente annunciati che portarono i lavoratori ad invadere la sede della Provincia dell'Aquila.
Il tavolo romano aperto la scorsa settimana al Ministero dello sviluppo economico non ha tuttavia scongiurato la decisione di attivare la cassa integrazione per 25 dipendenti.
I 164 addetti del centro di ricerche e innovazione riuniti stamani in assemblea hanno posto come presupposto incondizionato del dialogo avviato nei tavoli istituzionali, il ritiro dei 25 provvedimenti di cassa integrazione, comunicati ieri pomeriggio come un fulmine a ciel sereno.
La decisione – assunta unilateralmente dalla azienda, attaccano i sindacati – rappresenta solo una provocazione, dal momento che durerà una sola settimana a partire dal 15 dicembre, senza quindi avere alcun senso.
Da un lato i dipendenti confidano nelle istituzioni, alle quali chiedono però di vincolare qualsiasi tipo di finanziamento dei progetti al loro sviluppo nel sito aquilano, dall'altro la loro preoccupazione sul paventato abbandono del sito da parte dell'azienda è ulteriormente supportata dalla scelta di spostare nella sede milanese la produzione di un progetto di telecomunicazioni che doveva essere realizzato dal Cn-System dell'Aquila.
(MS)