Telefono Azzurro, in sei anni oltre 10mila chiamate: il 63% delle violenze avviene in casa

07 Novembre 2012   11:12  

Sono state oltre 10mila (10.526 in totale) le richieste d'aiuto a cui il servizio 114 "Emergenza infanzia" di Telefono Azzurro ha risposto da gennaio 2006 al 31 agosto 2012.

Una cifra che arriva a 11.459 casi se si aggiungono le 933 chiamate tra il 2003 e il 2005, quando il servizio era attivo solo in alcune regioni. Il bilancio degli ultimi sei anni di attivita' di Telefono Azzurro e' stato presentato questa mattina nel la Sala Zuccari del Senato, dal presidente di Sos Il Telefono Azzurro onlus, Ernesto Caffo.

E' soprattutto nelle ore serali e nei fine settimana, in concomitanza con gli orari di chiusura degli altri servizi, che il 114 viene chiamato per segnalare situazioni di emergenza per i minori.

Piu' di una telefonata su tre (35,9%) viene gestita nella fascia serale-notturna, mentre oltre una su cinque (21,2%) il sabato e la domenica.

Sebbene gran parte dei casi seguiti dal 114, il 46,2%, sia gia' nota ad altri servizi, esiste un 28,5% di situazioni ancora sconosciuta, soprattutto casi di violenze sessuali.

Segno evidente questo della necessita', osservano gli operatori di Telefono Azzurro, di mettere a disposizione dei bambini e degli adolescenti un servizio al quale si possano rivolgere anche in forma anonima. 
   

"Non si possono tagliare dai bilanci dello Stato risorse destinate ai bambini - ha sottolineato Ernesto Caffo - occorrono strumenti adatti e risorse adeguate: se non ci sono i servizi, i bambini non possono chiedere aiuto e nelle situazioni di emarginazione, violenza e devianza si interviene con difficolta' e in ritardo. Come l'esperienza del 114 ci insegna, e' invece indispensabile cogliere immediatamente i segnali di sofferenza dei minori e unire le forze all'interno della comunita' di riferimento tra servizi pubblici e privato sociale. Non dimentichiamoci dei bambini - ha concluso - l'aumento dei casi di abuso fisico nasce dalla fragilita' delle famiglie, ora accentuata dalla crisi economica, e dall'assenza dei servizi di sostegno".

Durante l'incontro in Senato e' stato presentato anche il "Dossier 2012 sull'emergenza infanzia e adolescenza in Italia e nel mondo": lente di ingrandimento sui diritti negati e gli abusi subiti dai bambini.

Dal documento, che raccoglie studi internazionali e dati sull'emergenza infanzia, emerge che nel 2011 le linee telefoniche del network Child Helpline International, di cui fa parte anche Telefono Azzurro, hanno ricevuto 13,8 milioni di contatti, esclusi quelli via internet, da parte di bambini e adulti di 133 Paesi.

Un contatto su sette riguardava un caso di abuso. Le cinque principali forme di violenza subite dai minori sono state abuso fisico (29%), bullismo (26%), abuso sessuale (20%), trascuratezza (14%) e abuso psicologico (11%). 

Situazioni di abuso e violenza si consumano maggiormente in casa, non solo per le donne ma anche per bambini e adolescenti. Lo afferma Telefono Azzurro. Tra il primo gennaio 2006 al 31 agosto 2012il 63,1% delle situazioni d'emergenza seguite dal servizio 114 di Telefono Azzurro s' e' verificato all'interno delle mura domestiche.

Il pericolo incmbe tuttavia anche in strada (18,3%) e in percentuale minore a scuola (5,7%) o a casa di amici e parenti (3,7%).

Nella maggior parte dei casi, il 78,3%, il presunto responsabile del disagio e' uno dei genitori (nel 44,8% dei casi la madre, nel 33,5% il padre).

Negli ultimi sei anni, inoltre, le richieste d'aiuto hanno riguardato in egual misura maschi (51,6%) e femmine (48,4%); prevalentemente bambini fino ai 10 anni (64,2% dei casi).

Il 50% dei minori per cui e' richiesto aiuto vive con entrambi i genitori, il 33,1% solo con la madre.

Nell'88,9% dei casi e' stato un adulto a chiamare per segnalare una situazione di disagio vissuta da un bambino. Negli anni, prosegue Telefono Azzurro, si registra un considerevole aumento del numero di segnalazioni trasferite ai servizi sociali: dal 29,7% del 2006 al 49,1% del 2012. Quanto alle segnalazioni inviate alle forze dell'ordine, tra il 2006 e il 2012 si e' assistito a un costante aumento del contatto con l'Arma dei carabinieri (dal 10% del 2006 al 22,6 % del 2012) per la gestione delle situazioni di emergenza. 
   

Un dato rilevante che emerge dal dossier e' infine quello relativo ai bambini stranieri: una segnalazione su 5 (il 19,5%) nel 2012. Nel 36% dei casi si e' trattato di figli di immigrati nati in Italia. Al numero di emergenza sono arrivate pero' anche richieste d'aiuto per profughi e rifugiati (33% dei casi seguiti), per figli di coppie miste (10,7%) e per minori ricongiunti (8,8%). Diversa la tipologia di problemi denunciati dagli stranieri rispetto a quelli manifestati dai bambini con cittadinanza italiana: gli stranieri devono fare i conti soprattutto con complicazioni legate a percorso migratorio, sfruttamento minorile e situazioni di fuga.


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