Momenti di alta tensione e rischio di rivolta, con proteste sonore coordinate dai reclusi, hanno caratterizzato la giornata nel carcere di massima sicurezza di Sulmona. Un episodio preoccupante ha visto coinvolto un ergastolano che, durante un tentativo di farlo rientrare nella sua sezione, ha scagliato un secchio pieno d'acqua contro un agente di polizia penitenziaria intervenuto per contenere la situazione.
Il detenuto, noto per aver causato in passato disordini legati all'introduzione di cellulari e sostanze illecite, ha rifiutato di obbedire agli ordini, sostenendo di voler prolungare la sua permanenza nel corridoio. Questo gesto ha innescato una reazione di protesta collettiva, culminata nella cosiddetta "battitura", con i reclusi che hanno percosso le sbarre con pentole e utensili per diversi minuti, amplificando il clima di tensione all'interno della struttura.
L'intervento tempestivo dei baschi blu ha evitato che la situazione degenerasse, riuscendo a riportare la calma tra i detenuti. Le organizzazioni sindacali del settore hanno sottolineato l'urgenza della questione, ribadendo che il detenuto in questione ha da tempo creato una serie di problemi nella struttura e auspicando un trasferimento per garantire maggiore sicurezza.
Il carcere di Sulmona, già noto per le sue criticità legate alla gestione di detenuti ad alta pericolosità, continua così a far fronte a episodi che mettono a dura prova la sicurezza e l'ordine tra le sue mura. Gli agenti e il personale penitenziario, spesso sotto pressione, chiedono da tempo rinforzi e strategie mirate per evitare che situazioni simili si ripetano, garantendo così un ambiente più sicuro per tutti.