Teramo, il Pd si oppone alla nuova scuola sul lungofiume Tordino

14 Maggio 2012   11:35  

"Apprendiamo dagli organi di stampa del progetto dell’Amministrazione Comunale di Teramo di realizzazione di un nuovo polo scolastico nell’area sottostante il vecchio stadio comunale. Tale iniziativa prevede la dismissione di alcune storiche scuole teramane come la Savini e la San Giuseppe e la creazione di un nuovo 'Campus all’americana' nei pressi della discesa di San Giuseppe, nella zona del lungofiume Tordino. Sarebbero già in corso le trattative da parte del Comune per l’esproprio dei terreni ed è prevista a breve una conferenza di servizi per rendere operativo il progetto. Riteniamo necessario esprimere il nostro dissenso verso questo disegno urbanistico di cui non si ravvisa la necessità". Lo dice Mirko De Berardinis, segretario del circolo del Pd di Teramo centro.

"Si regalano ai privati gli attuali edifici scolastici del centro storico per avere in cambio l’ennesima cementificazione di un’area verde. L’idea di trasferire le scuole fuori dal centro, concentrando gli  alunni in un solo plesso è sbagliata. La presenza degli studenti è fondamentale per mantenere ancora vivo il cuore urbano della Città e le attività commerciali  presenti. Errata è ancor di più la scelta di costruire il polo scolastico in  una zona a ridosso del fiume Tordino, su terreni che confinano con il parco fluviale, negli anni passati luogo di straripamento. 

Desta inoltre perplessità - continua De Berardinis - l’idea di raccogliere centinaia di studenti in un sito dove l’unica arteria stradale presente è quella di Circonvallazione Spalato, già sovraccarica.

Il ricorso al project financing, va esercitato con molta cautela e solo se c’è una necessaria  opera  pubblica da realizzare. Altrimenti rischia di essere solo uno strumento  a beneficio dei privati, a danno del nostro territorio.

Invitiamo l’Amministrazione Comunale a condividere con l’intera cittadinanza le scelte urbanistiche che interessano la nostra comunità, lasciando l’attuale metodo delle decisioni prese nei ìconclavi' a porte chiuse. Chiediamo pertanto all’Amministrazione di abbandonare questo progetto presentato da un privato, per risparmiare un’area verde dall’ennesima cementificazione. Sono tanti i contenitori vuoti e gli edifici dismessi da poter recuperare!".


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