Teramo, il giorno dopo. Cappellacci preannuncia l'addio: "Non so se la società crede ancora in me"

17 Giugno 2013   12:55  

Archiviata la delusione della sconfitta in finale, per il Teramo é già tempo di cominciare a programmare la prossima stagione, che non si sa ancora in quale categoria verrà disputata (in conferenza stampa, il presidente Luciano Campitelli ha infatti affermato di voler presentare domanda di ripescaggio in Prima Divisione).

A prescindere da ciò, non é ben chiaro se la guida tecnica del Diavolo resterà nelle mani di Roberto Cappellacci. Il tecnico di Tortoreto, infatti, legato a Campitelli da un rapporto ricco di incomprensioni, non é affatto sicuro di rimanere al suo posto anche nella prossima stagione, come lui stesso ha lasciato intendere nel dopo gara: "In tutta onestà, non so dire se posso ancora ritenermi parte integrante dei piani del Teramo. Bisognerà sedersi ad un tavolo con la dirigenza, confrontarsi a quattr'occhi e capire se ci sono le condizioni per continuare insieme o meno".

Parole che, di fatto, preannunciano la separazione tra Cappellacci e la società biancorossa. Dal punto di vista tecnico, sarebbe davvero un peccato, in considerazione dei risultati raggiunti dal tecnico in due anni: lo scorso anno, la cavalcata trionfale in D, contraddistinta da numeri stellari, e quest'anno la sfiorata promozione in Prima Divisione, alla guida di una compagine sulla carta accreditata al massimo per una tranquilla salvezza. Risultati degni di un grandissimo tecnico, ottenuti grazie ad acute intuizioni tattiche (su tutte, il decisivo passaggio dal 4-3-3 al 4-4-2 in questo finale di stagione), ad un'ottima gestione del gruppo (anche chi ha giocato meno, ha sempre risposto presente una volta chiamato in causa) e, soprattutto, ad un gioco molto piacevole, palla a terra, all'insegna della propositività.

Purtroppo, però, le decisioni in seno ad una società calcistica non si basano esclusivamente su ciò che si é mostrato e dimostrato in campo, ma anche su tutto il contorno. In questo contesto, potrebbe avere un peso non indifferente il rapporto non sempre idilliaco tra Cappellacci e Campitelli, più volte sfociato in incomprensioni, come lo scorso novembre, quando si é stati ad un passo dal cambio di guida tecnica.

Sullo sfondo, poi, vi é anche il possibile ingresso in società di Daniele Sebastiani, patron del Pescara, che potrebbe portare in dote per la panchina Christian Bucchi, fratello del capitano biancorosso Andrea.

A giorni, se non ad ore, Cappellacci e Campitelli si vedranno per valutare ciò che é più opportuno fare per il bene del Teramo.

Lorenzo Ciccarelli

 

 


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