Teramo ricorda il grande ballerino Annino Di Giacinto

E' stato stroncato da un infarto

03 Gennaio 2009   15:34  
E' morto il grande ballerino e coreografo teramano Annino Di Giacinto. Stroncato da infarto a nulla sono valsi i tentativi di soccorso prestati da un infermiere casualmente presente al momento della tragedia. Secondo la ricostruzione, nella notte tra il 1° e il 2 gennaio Di Giacinto stava riposando nella sua abitazione in via Cona quando ha avvertito i primi malori. Poco dopo la mezzanotte, destata dalle grida dell'uomo la vicina è accorsa in suo aiuto assieme al compagno infermiere: dopo aver appreso dell'esistenza di un secondo mazzo di chiavi nell'auto dell'infartuato, le due persone sono riuscite ad entrare in casa trovando l’artista riverso a terra, quasi del tutto privo di forze, in preda a violenti dolori al torace e nella zona retrosternale. Nonostante gli aiuti tempestivi e l'arrivo del 118 il noto ballerino non ce l'ha fatta, lasciando la moglie Olivia dalla quale si era separato, i due figli Nastasia di 21 anni e Stefano di 15, e i fratelli adottivi Marcello ed Angela.

Nato a Teramo il 6 ottobre del 1953 e rimasto orfano, venne dato in adozione a Paolina Schillaci. Cresciuto con Marcello, titolare della Cantina di Porta Romana, e la sorella Angela, infermiera presso l'ospedale giuliese, cominciò da subito a manifestare le due grandi passioni che scandirono la sua gioventù: il calcio e la danza. Come aspirante ballerino intraprese, dal 59 al 68, il percorso formativo offerto dalla scuola di danza accademica di Liliana Merlo, danzando diverse volte con la nota attrice e ballerina Mariella Converti. Alla fine degli anni 60 entrò nella scuola del Teatro dell'Opera di Roma all'epoca diretta da Attilia Radice, diventando nel giro di poco tempo primo ballerino del corpo di ballo. Di grande rilevanza destinica l'incontro con Gino Bartali che riconoscendone doti e talento gli permise di accedere al mondo televisivo. Abbandonato definitivamente il calcio per il quale pure dimostrava di essere molto portato (gli venne proposto un provino con il Torino), ebbe il privilegio e la soddisfazione di danzare con personaggi della levatura di Nureyev a Carla Fracci, e di lavorare con grandi nomi della coreografia come Aurel Milloss.

Ma Di Giacinto non era soltanto un grande danzatore. Come ha ricordato il fratello Marcello l'artista teramano "ha lasciato un segno nell’arte, nella cultura e anche, con la sua ricchezza di contenuti, nei rapporti interpersonali", condividendo con tutti il suo enorme "bagaglio di conoscenza" umana ed intellettuale. Una personalità enormemente sfaccettata, la stessa che lo ha condotto, dopo aver lasciato la danza per una grave malattia, ad appassionarsi di scienze sociali laureandosi alla Sapienza di Roma, e insegnando in seguito psicologia e sociologia al liceo pedagogico “Milli” e all’Alberghiero “Di Poppa”. Danzatore, coreografo, sociologo e insegnante Annino Di Giacinto ha sempre mostrato una grande sensibilità per il contemporaneo, nelle sue sfumature concettuali e nelle difficoltà esistenziali che la società odierna infligge all'individuo come alla collettività.





Giovanna Di Carlo

 

 

 


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