Terremoto: mannaia del governo sull'emergenza. Petullà: "A rischio l'assistenza alla popolazione"

Disponibili 30 milioni. Solo per il Cas ne servivano 46

22 Dicembre 2011   11:20  

Il ministero dell'Economia e delle finanze ha bocciato quasi interamente la proposta di ordinanza predisposta dall'ufficio legislativo del dipartimento nazionale di Protezione civile su richiesta del commissario delegato per la ricostruzione, Gianni Chiodi, che prevedeva una necessità di almeno 100 milioni di euro.

Di fatto, lo Stato mette a disposizione, per l'annualità 2012, 30 milioni di euro. O meglio, lascia invariato lo stanziamento previsto dalla legge 77 sul terremoto, la cui esiguità non aveva preoccupato nessuno, o quasi, perchè si era sicuri che, con il governo Berlusconi, le risorse sarebbero state implementate. 

Emergenza, assistenza alla popolazione, personale precario che nei vari enti si occupa di pratiche legate alla ricostruzione: tutti capitoli di spesa a rischio. Si calcola che il contributo di autonoma sistemazione, ad esempio, potrà essere erogato fino al mese di aprile.

Nessun centesimo in più neanche per il personale dei Vigili del fuoco e per i militari dell'Esercito che presidiano il centro storico dell'Aquila.

"La somma, rispetto al fabbisogno emergenziale, è del tutto inadeguata" dice ad Abruzzo24ore.tv Roberto Petullà, coordinatore della Struttura di gestione dell'emergenza. "Avevamo stimato per l'anno prossimo - aggiunge - un fabbisogno oscillante tra i 40 e i 46 milioni di euro per la sola autonoma sistemazione".


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