Tesori dell’artigianato in Abruzzo

16 Aprile 2024   10:53  

Nel cuore dell’Italia, tra le cime dell’Appennino ai litorali della costa adriatica, si cela un tesoro prezioso che è stato tramandato di generazione in generazione: l’artigianato abruzzese. La regione con capoluogo L’Aquila vanta infatti una tradizione artigianale che si fonde armoniosamente con il paesaggio circostante e con le antiche pratiche che per secoli hanno caratterizzato la vita quotidiana degli abitanti. L'artigianato in Abruzzo non è solo un’attività economica ma una vera e propria espressione di identità e creatività, frutto della maestria e della passione degli artigiani locali. Ceramiche finemente decorate, preziosi merletti, strumenti in legno dal fascino rustico, gioielli in filigrana d’oro e d’argento: ogni oggetto racconta una storia e rivela l’anima profonda di questa bellissima terra. Iniziamo adesso un cammino alla scoperta di alcuni tesori dell’artigianato in Abruzzo.

Artigianato in Abruzzo: la ceramica di Castelli

A Castelli, comune di circa 1.000 anime posto alle falde sud-orientali del Gran Sasso, si lavora la ceramica dalla notte dei tempi, anche se le maioliche locali sono diventati celebri a partire dal Cinquecento per la qualità del design e soprattutto per la finezza delle decorazioni. Lo sviluppo dell’arte ceramica a Castelli è stato favorito dalla presenza di calanchi argillosi nei territori attorno al paese, che offrono la materia prima per la produzione dei manufatti, e di numerosi corsi d’acqua, altro elemento fondamentale per la lavorazione. Le legnaie per l’alimentazione dei forni hanno poi creato il mix perfetto. Il fiore all’occhiello della ceramica di Castelli è probabilmente la chiesa di San Donato, sita appena fuori dal borgo abruzzese, per via del soffitto interamente costituito di circa 1.000 tavelle decorate a maiolica risalenti al 1615/1617. Un’opera unica nel suo genere che portò lo scrittore Carlo Levi a definirla “la Cappella Sistina della Maiolica”. Un altro grandioso esempio dell’arte locale è la pala d’altare in ceramica realizzata nel 1647 dal maestro Federico Grue nella chiesa di San Giovanni Battista. Nel Museo delle ceramiche di Castelli si possono ammirare numerose opere che appartengono ai più celebri ceramisti locali.

Artigianato abruzzese: la filigrana di Scanno

L'Italia vanta una tradizione orafa tra le più antiche che ha realizzato splendidi gioielli apparsi su famosi dipinti e in celebri film, come la collana d’oro e diamanti di Bulgari indossata da Ingrid Bergman in “La vendetta della signora”, e più recentemente anche nei videogiochi come nel caso delle pietre preziose della slot casino Starlight Princess. Invece in Abruzzo l’arte orafa ha avuto origine da Sulmona per poi giungere alle località montane più arroccate come Scanno, che dal XVII secolo è diventato uno dei centri più importanti per la lavorazione della filigrana. In questa lavorazione artigianale l’intreccio di fili d’oro o d’argento viene fuso e fatto passare in una particolare “trafila” che restituisce all’orafo sottilissimi fili attraverso cui dar vita alle proprie creazioni. Dopo aver battuto e saldato questi fili intorno a un telaio, entra infatti in gioco la creatività dei mastri orafi di Scanno, che con motivi spiraliformi o floreali, somiglianti al merletto del tombolo, danno vita a veri e propri capolavori d’arte. Ancora oggi, di generazione in generazione, le numerose famiglie di artigiani orafi scannesi portano avanti la tradizionale lavorazione della filigrana, continuando ad adornare con i propri gioielli i caratteristici costumi delle donne del borgo.

Il tombolo aquilano tra i tesori dell’Abruzzo

Tra i tesori dell’artigianato in Abruzzo c’è anche il tombolo aquilano, poco conosciuto a livello nazionale e ancora meno a livello internazionale, nonostante sia una tecnica molto peculiare che dà vita a merletto unico nel suo genere, realizzato a fuselli in una sola volta, senza mai ritornare sul lavoro già fatto. In genere si è abituati a pensare al merletto come a un’arte indissolubilmente legata allo strumento dell’uncinetto. Esistono, però, anche delle alternative come nel caso dei fuselli, piccole bacchette di legno che proprio come l’uncinetto di metallo servono a intrecciare i fili tra loro. La sagoma è quella di un rocchetto dove viene avvolto il filato, solitamente lino sottile o seta. A sua volta il tombolo è un cilindro al cui interno viene messa della paglia per renderlo morbido su cui viene poggiato il disegno fatto su carta. Il cavalletto è il sostegno sopra il quale viene poggiato il tombolo, mentre gli spilli servono per fissare sul tombolo il disegno. Il tombolo viene definito “aquilano” perché risulta praticato in città già dal XV secolo: testimonianze storiche assicurano che quando Isabella d’Aragona visitò l’Abruzzo, nel 1493, rimase profondamente colpita dai merletti locale. E che ancor prima, nel 1476, la famiglia D’Este di Ferrara abbia commissionato una striscia a 12 fusi per un lenzuolo.

Gli artigiani del legno a Pretoro

Pretoro è un piccolo borgo medievale abruzzese circondato dai boschi della Majella, famoso per la fabbricazione in legno di strumenti e attrezzi di uso comune. L’odore del legno si sente nelle vie che salgono al castello, dove nelle vecchie botteghe i maestri artigiani scolpiscono, intagliano e decorano oggetti artistici e d’arredo ma anche gli arnesi della cucina tradizionale. Come il “maccarunar”, il telaio di legno con fili d’acciaio che serve a tagliare la sfoglia di pasta negli spaghetti alla chitarra, e il più antico “rentrocele”, un mattarello scannellato con cui dalla sfoglia si ricavano spessi maccheroni. Tuttavia la loro produzione è incredibilmente varia e comprende pure sculture e bassorilievi, parti sagomate di mobili, cesti e setacci di canne, pifferi, fusti per i pennini da intingere nel calamaio e piccoli giocattoli in legno.

Ferro battuto e rame a Guardiagrele

La capitale abruzzese dell’artigianato del rame e del ferro battuto è Guardiagrele, in provincia di Chieti. Il legame di Guardiagrele con i metalli e la loro lavorazione parte da molto lontano ed è sopravvissuta fino ai giorni nostri. Da secoli, nelle botteghe del centro, è possibile vedere all’opera abili fabbri che forgiano cancelli, balaustre, lampadari, cornici, strumenti e suppellettili di vario in genere in ferro battuto. Ma si possono ammirare anche maniscalchi intenti a creare ferri di cavallo, oggi utilizzati per lo più a scopo ornamentale o come portafortuna, e artigiani del rame che creano ancora rigorosamente a mano tegami, caldaie, conche, bracieri, fioriere, vasi e utensili da cucina dal fascino antico. Guardiagrele è anche la sede dell’interessante Museo permanente dell'Artigianato Artistico abruzzese.


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