09 Marzo 2009 13:53
America, 1985. Il conflitto America-Usa sta per scoppiare, la popolazione ha paura delle armi atomiche e l'orologio dell'Apocalisse segna ormai i suoi ultimi rintocchi. Rorschach, eore mascherato e protettore silenzioso della sua città, viene scosso dalla notizia della morte di un suo collega. Rorschach fa, infatti, parte di un gruppo di super-uomini, gli Watchmen, ormai invecchiati e finiti nel dimenticatoio. Nonostante tutto, decide di riallacciare i rapporti con gli altri componenti della banda, deciso a proteggere loro e tutto il mondo da una distruzione che appare ormai certa.
Zach Snyder, autore di un film di culto come "300", torna al cinema con questa trasposizione del celebre fumetto di Moore, e lo fa con stile, marchiando ogni scena con la sua inconfondibile firma. Già dall'inizio si capisce che il film è stilisticamente perfetto: lo slow motion si alterna a fermi immagine che esaltano la splendida fotografia di Larry Fong, per non parlare della scenografia creata da Alex McDowell ("La fabbrica di cioccolato", "Fight Club" e "Il Corvo"). Tutta la confezione è curata nel dettaglio, insomma, peccato, però, che la sceneggiatura non ne sia all'altezza. Alex Tse e David Hayter cercano in tutti i modi di dare spessore ai personaggi, leggendo tra le righe dei fumetti, ma ottengono un risultato assolutamente poco soddisfacente. La pellicola dura troppo, e poco importa che a dirigerla ci sia un mago dell'intrattenimento come Snyder, lo sbadiglio è sempre dietro l'angolo. Va bene metterci il rapporto tra uomini e Dio, il tema della giustiza, del senso della vita, ma non è forse troppo per un film solo? Gli ingredienti sono tanti, e si arriva ad un punto in cui ci si chiede cosa questo film voglia dire e voglia essere. Come action movie è sicuramente riuscito, ma tutti quei minuti in più, dove si prova a fare della filosofia, sono decisamente sprecati.
Poco da dire sugli attori, in quanto ci mettono poco del loro e si affidano ciecamente al regista, che li guida facendogli fare il compitino, evitando interpretazioni sopra le righe.
Un ottimo team di lavoro, in conclusione, che ci regala un film tutto sommato ben fatto, che a volte, però, è troppo pomposo e pieno di sè.
Francesco Balzano
