The cocktail must go on. Grave Luciano, interrogato il rom

Per un pugno e per l'indifferenza

23 Marzo 2010   14:04  

Un ragazzo, Luciano, di origni foggiane, lotta per la vita in queste ore all'ospedale di  Pescara. E' stato preso a pugni da un coetaneo rom, Claudio  Spinelli, già noto alle forze di Polizia,  nel bel mezzo della movida serale. Luciano è rimasto per molto tempo a terra, con una chiazza di sangue sotto la testa, ma nessuno lo ha soccorso, nessuno si è accorto, in tanti vedono, ma fanno finta di nulla,  chiacchierano e scherzano.  Un uomo lo scosta con un piede e si allontana. The cocktail must go on.

Restano stazionarie ma gravi le condizioni del 23enne foggiano, colpito a pugni in faccia, l'altra notte a Pescara al culmine di una lite originata da futili motivi. Il giovane è stato operato e viene tenuto in coma farmacologico dai medici.

L'aggressione è avvenuta nella notte tra sabato e domenica nel centro storico della città, nel cuore della movida pescarese. Per il tentato omicidio la Polizia ha arrestato Claudio Spinelli, un rom di 23 anni, con una lunga sfilza di precedenti penali alle spalle, che si era tranquillamente allontanato dal luogo dell'aggressione nell'indifferenza generale di coloro che erano presenti. Spinelli sarà interrogato domani mattina nel carcere San Donato. Da chiarire i motivi che l'hanno portato a colpire con ferocia il giovane pugliese prima di alllontanarsi con tutta tranquillità dal luogo dell'aggressione tra l'indiffernza dei presenti. Al proposito gli uomini della Squadra Mobile di Pescara stanno raccogliendo numerose testimonianze da parte degli amici della vittima; qualcuno potrebbe essere indagato per omissione di soccorso. Sempre domani mattina si riunirà il Comitato per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica che potrebbe adottare misure più severe e maggiori controlli per la zona di "Pescara vecchi.  

APPELLO DEI PARENTI AI TESTIMONI


Parlando a nome di tutta la famiglia, il cugino del ragazzo aggredito davanti a un locale del centro storico di Pescara lancia un appello ai testimoni affinche' raccontino quel che e' successo.

Fino, ad oggi, infatti, nessuno ha testimoniato sull'accaduto e la polizia ha bloccato il responsabile dell'aggressione, un nomade pescarese, solo perche' ha potuto contare sulle riprese di una telecamera esterna al locale dove si trovavano i ragazzi, in piazza Unione.

L'appello di Angelo, questo il nome del cugino del giovane ferito, e' rivolto soprattutto ai giovani, considerato che davanti al locale dove e' avvenuta l'aggressione era pieno di gente. Angelo chiede che "chi ha visto parli. Abbiamo bisogno di un testimone perche' c'e' una persona che sta lottando per la vita e una che sta aspettando di uscire".

Cercando di immaginare cosa possa essere successo l'altra notte Angelo dice che il cugino "e' allegro, ha molti amici, va d'accordo con tutti, non e' un tipo che provoca. Non e' stato lui a provocare il nomade, considerato che gli dava le spalle. E se non sono intervenuti per soccorrerlo e' solo perche' avevano paura. Soltanto l'aggressore, aggiunge, puo' sapere cosa e' successo".

Un appello anche agli organi di stampa affinche' "non abbandonino questo caso" che non e' unico nel suo genere. "Ne accadono molti, dice Angelo, e non sempre per colpa dei nomadi".

Angelo e' spaventato dal fatto che "non c'e' giustizia e la politica pensa solo a litigare". La famiglia e' soddisfatta comunque della visita di oggi del sindaco e del presidente della Provincia e delle associazioni che si sono fatte avanti. Nessun segnale dal mondo dei rom, invece.

Nel paese del ragazzo aggredito, Biccari, in provincia di Foggia, si sta organizzando una veglia di preghiera.

PAGANO, FATTI INTOLLERABILI

 "L'episodio avvenuto nel cuore di Pescara Vecchia e' gravissimo e danneggia l'immagine della Citta'". Lo afferma il Presidente del Consiglio regionale, Nazario Pagano, il quale ha commentato la brutale aggressione che ha causato il ferimento di un giovane di 23 anni. Alla vittima, il Presidente Pagano ha espresso solidarieta' e una immediata guarigione.

"Le scene di violenza - aggiunge Pagano - sono ormai frequenti nella nostra regione e non sono piu' fatti isolati. E' necessario riflettere, raccogliere idee e tranquillizzare i cittadini. Bisogna avviare un processo di sicurezza forte e costante: tolleranza zero, ad esempio, per chi viola le norme - continua il Presidente Pagano -.

E' necessario adottare misure di controllo, monitoraggio e prevenzione piu' efficaci al fine di reprimere questi fatti criminosi. L'esperienza passata, in realta', ci ha insegnato che il 'coprifuoco' non aiuta a combattere la microcriminalita', non basta far chiudere i locali a mezzanotte per impedire simili episodi.

Al contrario - conclude Pagano - deve crescere l'impegno delle forze dell'ordine verso questi fenomeni che non si possono prevenire".


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