Un ragazzo, Luciano, di origni foggiane, lotta per la vita in queste ore all'ospedale di  Pescara. E' stato preso a pugni da un coetaneo rom, Claudio  Spinelli, già noto alle forze di Polizia,  nel bel mezzo della movida serale. Luciano è rimasto per molto tempo a terra, con una chiazza di sangue sotto la testa, ma nessuno lo ha soccorso, nessuno si è accorto, in tanti vedono, ma fanno finta di nulla,  chiacchierano e scherzano.  Un uomo lo scosta con un piede e si allontana. The cocktail must go on.
Restano  stazionarie ma gravi le condizioni del 23enne foggiano, colpito a pugni  in faccia, l'altra notte a Pescara al culmine di una lite originata da  futili motivi. Il giovane è stato operato e viene tenuto in coma  farmacologico dai medici.
 
L'aggressione è avvenuta nella notte tra sabato e domenica  nel centro storico della città, nel cuore della movida pescarese. Per il  tentato omicidio la Polizia ha arrestato Claudio Spinelli, un rom di 23  anni, con una lunga sfilza di precedenti penali alle spalle, che si era  tranquillamente allontanato dal luogo dell'aggressione  nell'indifferenza generale di coloro che erano presenti. Spinelli sarà  interrogato domani mattina nel carcere San Donato. Da chiarire i motivi  che l'hanno portato a colpire con ferocia il giovane pugliese prima di  alllontanarsi con tutta tranquillità dal luogo dell'aggressione tra  l'indiffernza dei presenti. Al proposito gli uomini della Squadra Mobile  di Pescara stanno raccogliendo numerose testimonianze da parte degli  amici della vittima; qualcuno potrebbe essere indagato per omissione di  soccorso. Sempre domani mattina si riunirà il Comitato per l'Ordine e la  Sicurezza Pubblica che potrebbe adottare misure più severe e maggiori  controlli per la zona di "Pescara vecchi.  
 
APPELLO DEI PARENTI AI TESTIMONI 
Parlando a nome di tutta la famiglia, il cugino del ragazzo  aggredito davanti a un locale del centro storico di Pescara lancia un  appello ai testimoni affinche' raccontino quel che e' successo.
Fino, ad oggi, infatti, nessuno ha testimoniato sull'accaduto e la  polizia ha bloccato il responsabile dell'aggressione, un nomade  pescarese, solo perche' ha potuto contare sulle riprese di una  telecamera esterna al locale dove si trovavano i ragazzi, in piazza  Unione.
L'appello di Angelo, questo il nome del cugino del giovane ferito, e'  rivolto soprattutto ai giovani, considerato che davanti al locale dove  e' avvenuta l'aggressione era pieno di gente. Angelo chiede che "chi ha  visto parli. Abbiamo bisogno di un testimone perche' c'e' una persona  che sta lottando per la vita e una che sta aspettando di uscire".
Cercando di immaginare cosa possa essere successo l'altra notte  Angelo dice che il cugino "e' allegro, ha molti amici, va d'accordo con  tutti, non e' un tipo che provoca. Non e' stato lui a provocare il  nomade, considerato che gli dava le spalle. E se non sono intervenuti  per soccorrerlo e' solo perche' avevano paura. Soltanto l'aggressore,  aggiunge, puo' sapere cosa e' successo".
Un appello anche agli organi di stampa affinche' "non abbandonino  questo caso" che non e' unico nel suo genere. "Ne accadono molti, dice  Angelo, e non sempre per colpa dei nomadi".
Angelo e' spaventato dal fatto che "non c'e' giustizia e la politica  pensa solo a litigare". La famiglia e' soddisfatta comunque della visita  di oggi del sindaco e del presidente della Provincia e delle  associazioni che si sono fatte avanti. Nessun segnale dal mondo dei rom,  invece.
Nel paese del ragazzo aggredito, Biccari, in provincia di Foggia, si  sta organizzando una veglia di preghiera.
PAGANO, FATTI INTOLLERABILI 
 "L'episodio avvenuto nel cuore di Pescara Vecchia e' gravissimo e  danneggia l'immagine della Citta'". Lo afferma il Presidente del  Consiglio regionale, Nazario Pagano, il quale ha commentato la brutale  aggressione che ha causato il ferimento di un giovane di 23 anni. Alla  vittima, il Presidente Pagano ha espresso solidarieta' e una immediata  guarigione.
"Le scene di violenza  - aggiunge Pagano - sono ormai frequenti nella  nostra regione e non sono piu' fatti isolati. E' necessario riflettere,  raccogliere idee e tranquillizzare i cittadini. Bisogna avviare un  processo di sicurezza forte e costante: tolleranza zero, ad esempio, per  chi viola le norme - continua il Presidente Pagano -.
E' necessario adottare misure di controllo, monitoraggio e  prevenzione piu' efficaci al fine di reprimere questi fatti criminosi.  L'esperienza passata, in realta', ci ha insegnato che il 'coprifuoco'  non aiuta a combattere la microcriminalita', non basta far chiudere i  locali a mezzanotte per impedire simili episodi.
Al contrario - conclude Pagano - deve crescere l'impegno delle forze  dell'ordine verso questi fenomeni che non si possono prevenire".