Timbravano il cartellino ma invece di lavorare andavano a giocare alle slot-machine, al supermercato e, in alcuni casi, a eventi religiosi o funerali. E' l'accusa mossa dai finanzieri della compagnia di Palmi nell'inchiesta contro l'assenteismo, svolta sotto il coordinamento della procura della Repubblica di Palmi, che ha portato a una misura cautelare personale dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria nei confronti di 13 dipendenti dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria in servizio al “polo sanitario” di Taurianova.
In un altro caso, un indagato, d'estate è riuscito "a farsi certificare, con la compiacenza del medico di base, una condizione di malattia". In realtà se ne andava al mare, in una località ionica del basso reggino, a godersi una giornata di relax. Secondo i finanzieri, dall'esame "della copiosa documentazione acquisita presso gli Uffici preposti alla liquidazione degli stipendi dei dipendenti nonché dalle dichiarazioni rese in atti dai responsabili degli uffici in questione" sono emerse "gravi inefficienze organizzative e gestionali rispetto alle modalità di controllo e rendicontazione delle presenze del personale impiegato nella struttura Asp in questione, tali da consentire la possibilità di adottare all’interno dei singoli uffici, in maniera arbitraria, variegate modalità di rendicontazione, in alcun modo rispondenti alle disposizioni previste".
Secondo le indagini della Guardia di finanza "in una delle articolazioni della struttura, non era adottato addirittura alcun sistema di rendicontazione e controllo delle presenze lavorative dei dipendenti".
Nel corso dell’operazione sono state altresì notificate 38 informazioni di garanzia, che hanno riguardato i destinatari del provvedimento, nonché ulteriori 25 indagati.