Alle 4 del mattino, scossa di 4,5 gradi richter al confine delle province di Pordenone e Belluno, ma sentita in tutto il nord-est.
"Nel caso di una ripresa dell'attività sismica nell'area già interessata dalla sequenza sismica in corso, è significativa la probabilità che si attivi il segmento compreso tra Finale Emilia e Ferrara, con eventi paragonabili ai maggiori eventi registrati nella sequenza". Lo scrive la commissione Grandi Rischi in un comunicato diffuso da palazzo Chigi dopo il report del governo sulla situazione in Emilia.
La commissione, infatti, "non esclude l'eventualità che, pur con minore probabilità, l'attività sismica si estenda in aree limitrofe a quella già attivata sino ad ora".
Nei settori "centrale e occidentale della struttura", invece, che hanno già registrato gli eventi di maggiori dimensioni tra Finale Emilia e Mirandola, le scosse di assestamento stanno decrescendo in numero e dimensione".
La commissione sottolinea che "la sequenza sismica emiliana iniziata il 20 maggio ha attivato il fronte esterno dell'Appennino tra Ferrara e Mirandola, su una lunghezza di oltre 45 chilometri. Il primo evento con magnitudo 5.9 ha coinvolto la porzione centrale, tra Finale Emilia e San Felice sul Panaro; l'evento del 29 maggio con magnitudo 5.8 ha rotto la faglia a Ovest di San Felice sul Panaro verso Mirandola, mentre la porzione a Est di Finale Emilia verso Ferrara ha registrato in questa sequenza eventi con magnitudo fino a 5.1".
"Non esistono a tutt'oggi - premette la commissione - metodi scientifici attendibili di previsione dei terremotinel breve periodo. Tuttavia la conoscenza del sottosuolo (le 'faglie') e gli eventi che si sono succeduti dal 20 maggio in poi permettono di formulare alcuni orientamenti per l'evoluzione futura".
La commissione ha dunque fornito "le seguenti interpretazioni sugli elementi principali della possibile evoluzione dei fenomeni sismici in corso: nei segmenti centrale e occidentale della struttura che hanno già registrato gli eventi di maggiori dimensioni - tra Finale Emilia e Mirandola - le scosse di assestamento stanno decrescendo in numero e dimensione; nel caso di una ripresa dell'attività sismica nell'area già interessata dalla sequenza in corso, è significativa la probabilità che si attivi il segmento compreso tra Finale Emilia e Ferrara con eventi paragonabili ai maggiori eventi registrati nella sequenza; non si può altresì escludere l'eventualità che, pur con minore probabilità, l'attività sismica si estenda in aree limitrofe a quella già attivata sino ad ora".
Il comunicato della commissione ha suscitato la replica secca del governatore della regione Emilia-Romagna Vasco Errani, che ha invitato a mantenere la calma: L'eventualità che l'attività sismica si estenda alle aree limitrofe alle zone già colpite dal terremoto, come hanno scritto oggi i sismologi nel loro documento inviato alla commissione grandi rischi, "non si può prevedere. È Un dato statistico".