Torna libero Guido Dezio ex collaboratore D'Alfonso

Da Pescara

22 Dicembre 2008   09:48  

AGGIORNAMENTI -

ORE 17.10 - Torna in libertà Guido Dezio, l'ex braccio destro dell'ex sindaco Luciano D'Alfonso, finito agli arresti domiciliari, il 15 dicembre scorso, nell'ambito dell'inchiesta su presunte tangenti negli appalti pubblici al Comune di Pescara, per la quale sono stati arrestati anche l'ex primo cittadino e l'imprenditore Massimo De Cesaris. Lo ha deciso il gip Luca De Ninis che ha, dunque, accolto l'istanza presentata dai suoi legali, Medoro Pilotti Aielli e Marco Spagnuolo. Secondo il gip, sarebbero stati chiariti alcuni elementi, mutando, quindi, il quadro accusatorio. Dezio, nel corso dell'interrogatorio di garanzia di giovedÏ scorso, si era avvalso della facoltà di non rispondere. Sulla scarcerazione di D'Alfonso e De Cesaris, il giudice dovrebbe pronunciarsi mercoledì 24.

ORE 13 -  "Molisani ha chiarito tutti i passaggi degli atti amministrativi ai quali ha avuto modo di partecipare evidenziando, in maniera efficace, la correttezza del suo operato". Lo ha detto l'avvocato Vincenzo Di Girolamo al termine dell'interrogatorio di Marco Molisani, uno dei due tecnici comunali indagati a Pescara nell'ambito dell'inchiesta su presunte tangenti negli appalti pubblici. Sempre secondo il legale, il suo assistito ha chiarito che sul project financing non ha mai avuto alcuna parte. In quanto alla presenza di un fascicolo di quell'intervento nell'ufficio delle impiegate amministrative del Gabinetto del sindaco, Molisani ha detto che era li' insieme con altri 1700-1800 fascicoli, cioe' era li' al pari di tutti gli altri fascicoli dell'attivita' amministrativa dell'ente guidato dal sindaco D'Alfonso. Quindi nessun elemento particolarmente indiziario o sottilmente sospetto, per l'avvocato Di Girolamo.

ORE 12 - "Non si è parlato affatto di tangenti perché non ci sono state tangenti, non si ipotizza cioé che ci siano state". Lo ha detto l'avvocato Marcello Russo legale dell'imprenditore Massimo De Cesaris, finito agli arresti domiciliari lunedì scorso nell'ambito dell'inchiesta che ha travolto il comune di Pescara, al termine dell' interrogatorio di garanzia del suo assistito, durato circa un' ora e mezza. Secondo l'avvocato, l'accusa ha ipotizzato che i finanziamenti ufficializzati in termini politici, cioé quelli per le campagne elettorali fossero dati dall'imprenditore in cambio "di future ed eventuali utilità". Il legale ha spiegato inoltre che durante l'interrogatorio si é parlato di presunti altri favori che l'imprenditore avrebbe fornito all'ex sindaco fra cui un invito di D'Alfonso "a cercare di aiutare un giornalista per attività di comunicazione". In questo caso De Cesaris "si è messo a disposizione per dei lavori di una strada che la ditta doveva pubblicizzare e ha raccolto questo invito.

L'avvocato Russo ha aggiunto che durante l'interrogatorio De Cesaris ha spiegato sia i suoi rapporti personali con il sindaco, risalenti al tempo in cui abitava a Francavilla al Mare, sia le modalità in cui è svolto il Project Financing sui cimiteri. "E dunque - ha sottolineato Russo - in modo molto lineare e nei tempi stabili". Riguardo ai rapporti tra l'imprenditore e il sindaco il legale ha spiegato che "sono stati di conoscenza casuale perché abitavano entrambi a Francavilla e dunque si incontravano spesso anche per portare i bambini all'asilo".

L'avvocato ha aggiunto che D'Alfonso ha anche prestato a De Cesaris l'uso di un garage per depositare le biciclette, ma che i successivi rapporti sono stati esclusivamente con gli uffici del comune per questioni inerenti il Project Financing "che poi ha sottolineato è l'unico rapporto di lavoro che ha avuto con il sindaco". Sul Project Financing l'avvocato Russo ha ribadito che l'imprenditore non ha avuto "rapporti diretti con il sindaco, ma solo con la struttura comunale". Riguardo a lavori che l'imprenditore avrebbe effettuato nell'abitazione di D'Alfonso , il legale ha spiegato che "ci sono stati lavori nella casa della madre del sindaco a Manoppello, ma sono stati lavori di ordinaria manutenzione, di pochissima consistenza". Il legale ha presentato al termine dell'interrogatorio richiesta di scarcerazione per il suo assistito. Al momento il Gip Luca De Ninis sta ascoltando Marco Molisani, uno dei due tecnici comunali coinvolti nell'inchiesta e per il quale dovrà decidere sull'interdizione dai pubblici uffici. Molisani è difeso dall'avvocato Vincenzo Di Girolamo. Dopo di lui sarà ascoltato Fabrizio Paolini, difeso dall'avvocato Marco Femminella

 

ORE 11 -  E' iniziato in Tribunale, l'interrogatorio di Massimo De Cesaris, l'imprenditore di Francavilla  accusato di aver versato tangenti all'ex sindaco di Pescara Luciano D'Alfonso nell'ambito dell'appalto sui cimiteri. De Cesaris - attualmente agli arresti domiciliari - è arrivato accompagnato dall'avvocato Marcello Russo. All'interno dell'aula c'é il pm Andrea Papalia per l'impossibilità del pm titolare Gennaro Varone di assistere all'interrogatorio con il Gip Luca De Ninis.

Subito dopo De Cesaris interrogherà Fabrizio Paolini, l'autista-factotum di D’Alfonso, il cui stipendio di 72mila euro sarebbe stato pagato da Carlo Toto, e a seguire il dirigente Marco Molisani e  il geometra Giampiero Leombroni che seguirono l’iter del project financing dei cimiteri.

Si è sparsa intanto la voce del coinvolgimento di un giornalista a cui Massimo De Cesaris avrebbe versato 8.400 euro su richiesta del sindaco D'Alfonso. La Repubblica di sabato parla  invece di due giornalisti per cosi' dire al soldo del sindaco. 

Massimo De Cesaris è  accusato di corruzione.

Secondo l'ordinanza del gip, nel 2004 il sindaco D’Alfonso avrebbe per così dire fatto modificare il bando in project financing  relativo alla manutenzione straordinaria e all’ampliamento  dei due cimiteri di Pescara, a Colle Madonna e a San Silvestro, aggiungendo la “gestione” degli stessi, non previsto dal programma triennale dei lavori pubblici, al fine di rendere “economicamente appetibile” il bando all’unica ditta in gara, quella dell’imprenditore Massimo De Cesaris.

E chi controlla e approva la proposta di project financing? Due consulenti esterni del Comune, Un avvocato e un professionista le cui parcelle, da 300mila euro  sarebbero state pagate da dalla stessa ditta aggiudicataria di De Cesaris-La Rocca. Il gip osserva: "incredibile l’anomalia dei due consulenti componenti della commissione di gara retribuiti soltanto a condizione che approvino il progetto controllato".

L’imprenditore per questo trattamento di favore, avrebbe versato, su richiesta del sindaco D’Alfonso,  8.400 euro alla società Informabruzzo sas, e avrebbe messo gratuitamente a disposizione manodopera e materiale per la ristrutturazione dell’abitazione di D’Alfonso in via Salita Zanni, e della sede della Margherita a Manoppello.  Lavori  “per un valore di decine di migliaia di euro”.Altri 6.000 euro sono annotati nel brogliaccio elettronico di Guido Dezio, dal gip definito “collettore di denaro dalle imprese”. 5 N è la sigla, che per il gip significherebbe appunto 5mila euro in nero.

Sostengono gli avvocati: "La posizione del nostro assistito è decisamente marginale. I fatti gli erano già stati contestati nello scorso luglio e aveva fornito tutta la documentazione necessaria su versamenti, fatture registrate, finanziamenti a partiti e altro". Punto di forza della linea difensiva sarà senz'altro la sproporzione tra il presunto favore ricevuto, un appalto da 18 milioni di euro, e quanto invece è stato versato dall'imprenditore. 

 

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