Tornimparte Rugby: una squadra in movimento

L'ALTRO RUGBY

07 Dicembre 2010   12:57  

Tra le mille realtà rugbystiche che popolano il circondario aquilano, ne esiste una che incarna più di altre il vero spirito di questo sport. Una squadra il cui nome, Tornimparte, indica solo parzialmente la sua appartenenza a quel luogo. Il concetto di stanzialità sembra quanto mai lontano dal poter essere applicato a questa esperienza. I continui spostamenti in sedi sempre diverse e sempre più lontane tra loro, potrebbero far pensare al Tornimparte più come a una squadra “itinerante” che ad un simbolo di un unico luogo.

Il sogno del Tornimparte Rugby viene dal desiderio degli stessi ragazzi del paese che chiedono a gran voce la creazione di una squadra tutta per loro. L’Aquila è vicina, ma comunque troppo lontana per potersi sentire parte della congrega nero verde. Si sente il bisogno di creare una realtà parallela a quella del capoluogo.

Questo sogno diviene realtà nel 2006. Grazie all’impegno del timoniere Terenzio De Benedictis, viene fondato il Tornimparte Rugby, che si iscrive al campionato di serie C. Gli allenamenti si tengono a Tornimparte e per le partite ci si sposta a Centi Colella. La risposta della gente è formidabile. La squadra cresce costantemente. Si arriva a fare un allenamento in oltre sessanta persone. Il gruppo che si crea è un gruppo variegato. Ci sono molti giocatori esperti, con alle spalle l’esperienza di chi ha già giocato nel super 10. C’è un allenatore, Terenzio De Benedictis, che porta un bagaglio di conoscenze e nozioni rugbystiche praticamente illimitato. Ci sono, poi, molti ragazzi alla prima esperienza con la palla ovale. I ragazzi imparano dagli “anziani” e gli “anziani” si mettono a completa disposizione della squadra. Fin da subito, quindi, il Tornimparte mostra il suo indissolubile legame con le nuove generazioni. Questo sarà il migliore campionato del Tornimparte. Quarto posto in classifica e promozione in C elite. Comincia la seconda stagione. Il bacino da cui raccogliere nuove leve si è allargato. Ora non si parla solo di Tornimparte, ma la squadra si allarga a tutto il comprensorio dell’Amiterno. La squadra cresce, ma la disponibilità di un campo proprio è sempre più lontana. La compagnia itinerante del Tornimparte rugby non può più allenarsi sempre nello stesso luogo. Gli allenamenti vengono così equamente divisi tra Tornimparte e Coppito, poi, per giocare, si va al campo di Centi Colella. I continui spostamenti non aiutano certo a trovare stabilità, ma, nonostante tutto, il gruppo diventa sempre più saldo. Purtroppo, il peggio deve ancora arrivare. La terza stagione è quella che segna la vita di tutti gli aquilani. E’ la stagione che coincide con il terremoto. Le difficoltà si amplificano all’inverosimile, per il Tornimparte e per chiunque in questo piccolo angolo di Mondo vuole continuare a vivere. Il Tornimparte si unisce in una franchigia insieme al Paganica Rugby e ne viene fuori il “Provincia L’Aquila Project”. Se fino ad un anno prima c’erano problemi ad allenarsi, ora tali problemi si sono moltiplicati. All’inizio della stagione si allenano un po’ a Tornimparte e un po’ venti chilometri più in là a Paganica. Entrambi i campi, però, vengono occupati dalle tendopoli e anche quando le tendopoli vengono smontate, la condizione dei campi è ovviamente disastrosa. Si cambia di nuovo destinazione. Ci si allena sempre a Paganica, non nel campo ufficiale, ma in un terreno di fortuna ricavato in paese. Bisogna allenarsi anche nelle difficoltà, anche se per difficoltà si intende allenarsi di sera quasi senza illuminazione. Ovviamente le partite non si possono giocare più a Centi Colella, che ospita una delle tendopoli più grandi in città, allora si prende l’autobus e si va dieci chilometri oltre Paganica per giocare a Villa Sant’Angelo. Ma, ovviamente, anche il campo di Villa Sant’Angelo non è sempre disponibile. Per questo accade che molte delle partite che il Tornimparte dovrebbe giocare in casa, vengono in realtà giocate in casa della squadra ospite. Così la prima partita casalinga della stagione verrà giocata a Rieti. Arriviamo così, centinaia di chilometri dopo, alla quarta stagione, quella attuale. L’emergenza dicono che sia finita. Dicono che tutto è sistemato. Dicono che tutto sia tornato alla normalità. Ma, in realtà, è evidente a chiunque realmente conosca la situazione locale, come a L’Aquila tante cose siano finite nell’ultimo anno, ma l’unica che continua ad esistere costantemente è l’emergenza. E in emergenza continua a vivere anche il Tornimparte. Si sta lentamente sistemando il campo di Palombaia di Tornimparte, ma non è sicuro che poi verrà affidato alla squadra di rugby. A Paganica non ci si allena più e la squadra si è spostata nell’ennesima sede. Gli allenamenti si tengono tre volte a settimana a Pizzoli e le partite casalinghe si giocano a Villa Sant’Angelo.

La forza della squadra sta tutta nella grande volontà e consapevolezza che ogni anno si deve praticamente ricominciare da zero. A guardare tutti questi movimenti si potrebbe scrivere un libro sul tema del viaggio. Una squadra che vaga da anni in cerca della meta. Tante cose si possono perdere per strada quando ti sposti così tanto. Quello che è certo è che il Tornimparte non ha perso la vocazione che lo spinse a nascere. Oggi, come era all’inizio, i giovani e le nuove leve rappresentano la spina dorsale della squadra. Soprattutto quest’anno, è volonta dell’allenatore/presidente Terenzio De Benedictis di coinvolgere il più possibile il mondo universitario. La missione della squadra è quella di strizzare l’occhio al bacino degli universitari per poter rilanciare tra i giovani il rugby e tutti i valori che questo sport incarna. Ma, l’impegno verso i ragazzi, è sempre stato vitale per questa società. Ogni anno, il Tornimparte si è sempre mosso, oltre che per andare ad allenarsi, anche per fare visita agli alunni di numerose scuole elementari. Tutto ciò è sempre avvenuto nel comprensorio di Tornimparte. Le attività che venivano svolte nelle scuole erano tese ad avvicinare i ragazzi alla palla ovale. Nell’arco degli anni sono stati svolti anche diversi concentramenti per bambini, il tutto, come al solito, nella precarietà più totale. La nota mancanza di strutture, ha spesso relegato tali iniziative all’interno delle palestre scolastiche, lontane dai campi da gioco.

Questa è quindi la storia di una squadra giovane che, a causa degli eventi, è dovuta crescere troppo in fretta. Una squadra che mai si è lasciata andare e mai ha pensato di abbandonare davanti alle mille difficoltà. Forse, proprio la forzata vocazione itinerante rappresenta un tratto distintivo del Tornimparte Rugby. Una squadra che si muove e porta a domicilio tutte le cose belle presenti in questo sport e, ormai, assenti nella società.

Matteo De Santis


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