Tra le macerie e i tesori di palazzo Leli, L'economia aquilana

Puntata numero 199

11 Novembre 2010   15:01  

IN QUESTO NUMERO DEL MAGAZINE 99:

 

- Tra le macerie e i tesori di palazzo Leli

Palazzo Leli, in piazza Chiarino. E' uno dei tanti palazzi storici del centro dell'Aquila, vincolati dalla Soprintendenza delle Belle arti, gravemente danneggiato dal sisma del 6 aprile 2009. Un palazzo che fu dei nobili Caracciolo, poi passato dopo il sisma del 1703 alla famiglia Paolini.

Dentro, tra macerie e puntellamenti, tanti elementi di pregio architettonico, e volte con importanti affreschi, in parte crollate. Ed anche una cappella privata, che i proprietari hanno obbligo di mettere a disposizione per visite e funzioni religiose.

Per riportare Palazzo Leli a quello che era, occorrono 4,5 milioni di euro. Attualmente, in virtù delle ordinanze, per la ricostruzione di una casa E, senza distinguere tra un palazzina di cemento in periferia, ed un'antica opera d'arte muraria in centro, al massimo si può ottenere 1180 euro a metro quadro lordo, che netto fa molto di meno.

Pensare di poter riparare questo palazzo come decine e decine di altri palazzi vincolati con queste cifre è pura follia.

Palazzo Leli, comunque, è al centro di un progetto pilota della Cna e del consorzio L'Aquila centro che sta già procedendo alla progettazione di ricostruzione di alcuni edifici di pregio come nel servizio spiegano Francesco Laurini e Agostino Del Re, della Cna. 

Servizio Filippo Tronca e Marco Signori
riprese Diego Lepiscopo
montaggio Marialaura Carducci

 

- Lavoro, occupazione, tasse, l'incubo aquilano

  Un'economia in macerie: L'Aquila a un bivio

Tra poco più di un mese nelle zone dell'Abruzzo colpite dal terremoto del 2009 scadranno i benefici fiscali e i cittadini torneranno a pagare tasse, tributi e contributi e inizieranno a restituire quelli fino ad oggi non versati in virtù della sospensione concessa all'indomani del sei aprile.
Questo mentre scadranno gli ammortizzatori sociali, mentre l'economia è in ginocchio, la disoccupazione dilaga e tutte le misure straordinarie più volte annunciate per favorire la ripresa del comprensorio aquilano tardano ad arrivare.
C'è chi parla di capovolgimento del modello adottato per la ricostruzione del Friuli, dove si diede priorità alle fabbriche, poi alle case, per ultimo alle chiese.
E intanto, il capoluogo si prepara ad una nuova, ennesima, mobilitazione popolare. Sabato 20 novembre si scenderà di nuovo in piazza per chiedere, oltre ad un trattamento fiscale equiparato a quello adottato in occasione del sisma di Umbria e Marche e strumenti utili a favorire la ripresa economico-occupazionale, anche fondi certi e una legge ad hoc per la ricostruzione.

Abruzzo24ore.tv ha deciso di realizzare una serie di interviste ai rappresentanti delle associazioni di categoria e dei sindacati, per offrire, soprattutto ai lettori di fuori cratere e fuori regione, dal viva voce autorevole di chi ha il polso della situazione, una quadro, speriamo esaustivo, dell'Abruzzo post-terremoto.

Un programma di Luca Di Giacomantonio

realizzato da Marco Signori, Barbara Bologna, Filippo Tronca

immagini di Diego Lepiscopo, Alessandro Di Giacomantonio, Marialaura Carducci

videografica di Massimiliano Nibid

redazione di Manuela Bruschi

segreteria di edizione Alessia Bonaduce e Stefania Ricci

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