Traforo bloccato, la ripresa dei lavori rinviata a settembre-ottobre 2025!

07 Novembre 2024   12:26  

Il Commissario straordinario risponde ai dubbi sui lavori nel Traforo del Gran Sasso, confermando che la ripresa sarà possibile solo nell'autunno 2025.

I lavori nel Traforo del Gran Sasso, cruciali per la messa in sicurezza dell'acquifero che fornisce acqua a circa 700.000 persone in Abruzzo, sono momentaneamente bloccati. La causa principale di questo stop è la rottura del collettore di drenaggio principale all'interno della galleria destra dell'A25, che ha provocato l'intorbidimento dell'acqua. L'incidente, rilevato durante un sopralluogo il 15 ottobre, ha costretto la Italferr (gruppo Rfi) a sospendere i lavori di carotaggio, con gravi ripercussioni sulle tempistiche della messa in sicurezza.

Il Commissario straordinario, Pierluigi Caputi, ha recentemente chiarito la situazione durante un incontro con i consiglieri regionali del Partito Democratico. In risposta alle domande dei politici, Caputi ha spiegato che i sondaggi esterni alla galleria sono in corso e dovrebbero terminare in circa venti giorni. Tuttavia, per l'inizio delle operazioni all'interno della galleria, le tempistiche sono più lunghe: i lavori potranno infatti iniziare solo nei mesi di settembre e ottobre 2025, a causa delle difficoltà legate alla sicurezza e alle condizioni climatiche dei mesi invernali, che impedirebbero il corretto svolgimento delle attività.

Il Commissario ha anche sottolineato che il ritardo è legato a ragioni tecniche legate alla sicurezza: nei mesi più freddi, a causa di ghiaccio e neve, i mezzi pesanti non sarebbero in grado di operare, rischiando un impatto eccessivo sulla mobilità. Inoltre, la decisione di posticipare i lavori è stata presa in considerazione delle esigenze legate alla mobilità turistica della regione, che sarebbe gravemente compromessa se i lavori venissero svolti in inverno.

Per quanto riguarda l'incidente del collettore, Caputi ha chiarito che la rottura è stata un evento del tutto imprevisto. La causa del danno è ancora oggetto di indagine, ma il Commissario ha ribadito che il suo ufficio non è responsabile dell'accaduto. Le operazioni di monitoraggio della qualità dell’acqua sono state affidate al Sian, l'organismo che supervisiona la qualità delle acque, in collaborazione con la Ruzzo Reti, la società che gestisce il ciclo idrico nel Teramano.

Nonostante le difficoltà, la Ruzzo spa ha continuato a garantire la sicurezza dell'acqua distribuita, dichiarando che l'acqua resta salubre e sicura. Questo, secondo l'azienda, ha evitato che l'interruzione dei lavori avesse conseguenze sul servizio idrico, che continua a soddisfare le esigenze della popolazione abruzzese.

Il Commissario Caputi ha quindi confermato che la ripresa dei lavori non avverrà prima dell'autunno 2025, a causa delle difficoltà logistiche e climatiche, ma ha rassicurato che tutte le attività necessarie per il monitoraggio della qualità delle acque e per garantire la sicurezza dei cittadini sono in corso.


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