Una tragica collisione frontale ha sconvolto il tardo pomeriggio di domenica 8 giugno lungo la statale 656 dir, alle spalle dello stadio Guido Angelini di Chieti, causando la morte di quattro persone. Le vittime sono tre fratelli ultrasettantenni, originari di Guardiagrele, e un giovane geometra di 27 anni residente a Lettomanoppello.
L’incidente è avvenuto poco dopo le 17:00. Secondo le prime ricostruzioni, una BMW Serie 1, condotta dal 27enne, avrebbe perso il controllo invadendo la corsia opposta. Le ipotesi al vaglio degli inquirenti includono eccessiva velocità, un possibile malore o un momento di distrazione. L’auto ha impattato violentemente contro una Toyota Urban Cruiser a bordo della quale viaggiavano i tre fratelli, che sono morti sul colpo. La loro vettura è stata sbalzata contro il guardrail, finendo parzialmente sospesa e schiacciata tra la barriera e la vegetazione.
Il giovane alla guida della BMW è stato estratto vivo, ma in condizioni gravissime, ed è stato trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale di Pescara, dove è deceduto circa 50 minuti dopo l’arrivo, nonostante i ripetuti tentativi di rianimazione da parte del personale sanitario.
Nel drammatico evento è rimasta coinvolta anche una Ford Fiesta, con a bordo un 24enne di Chieti e la sua fidanzata. L’auto si sarebbe scontrata con la BMW nei concitati attimi successivi all’impatto iniziale. Entrambi i giovani sono rimasti illesi, anche se sotto forte shock.
Una domenica segnata da lutto a Chieti, dove un violento impatto frontale ha causato la morte di tre fratelli e un giovane professionista.
Sul luogo dell’incidente sono intervenuti prontamente vigili del fuoco, personale sanitario del 118, Anas, polizia locale e un elicottero dell’emergenza, che però ha rinunciato all’atterraggio a causa della complessità dell’area, optando per il trasporto via ambulanza. La statale è stata chiusa al traffico per diverse ore per consentire i rilievi tecnici e la rimozione dei veicoli.
La Procura di Chieti, con il PM Lucia Anna Campo, ha avviato un’indagine per accertare le responsabilità. Sono stati sequestrati i due veicoli principali e il cellulare del conducente della BMW, mentre sono in corso gli esami tossicologici per verificare se il giovane fosse sotto l’effetto di alcol o sostanze.
I tre fratelli deceduti, della famiglia Liberatoscioli, erano ex professionisti in pensione, tra cui un medico e due insegnanti, molto conosciuti nella loro comunità. I corpi sono stati estratti dalle lamiere solo dopo lunghe e delicate operazioni, concluse intorno alle 20:00.
Nel frattempo, il giovane alla guida della Fiesta è stato ascoltato dagli inquirenti e potrebbe fornire elementi utili alla ricostruzione della dinamica, insieme ad altri possibili testimoni locali. Le prime analisi del punto d’impatto indicano che almeno una delle vetture avrebbe oltrepassato la linea continua, elemento che sarà cruciale per determinare la responsabilità del sinistro.
Questa ennesima tragedia della strada accende nuovamente i riflettori sulla sicurezza lungo le arterie provinciali, spesso teatro di episodi drammatici legati a condotte imprudenti o a carenze strutturali. Il dolore della comunità è profondo, mentre le famiglie delle vittime attendono con dignità i risultati delle indagini per fare piena luce su quanto accaduto.