Tragedia per Sylvester Stallone: morto il primo figlio. Probabile overdose di farmaci

Sylvester Stallone si trovava a San Diego per partecipare al Comic-Con, festival della cultura pop tra fumetti, cinema e supereroi, e promuovere il suo ultimo film, "The Expendables II", quando è venuto a sapere della tragica scomparsa del primo figlio, Sage, di 36 anni.

Il figlio di Sylvester Stallone è stato trovato morto dalla sua cameriera nella casa di Studio City, nella patria del cinema statunitense, Los Angeles. Le cause del tragico evento non sono ancora certe, ma il sospetto è che si tratti di un'overdose di farmaci. Naturalmente, come spesso accade in questi casi, è ancora da capire se l'eventuale eccesso sia dovuto a un dosaggio sbagliato di quelle pillole prese per superare l'ansia e le paure che lo attanagliavano da sempre, oppure a una scelta consapevole.

L'avvocato del figlio di Sylvester Stallone, George Braunstein, stenta ancora a crederci: "Era di ottimo umore. Stava lavorando a un mucchio di progetti. Stava già facendo piani per il matrimonio", ha dichiarato. Sage Moonblood (questo il nome per intero) aveva iniziato la sua sfortunata carriera d'attore appena 15enne, proprio accanto al padre, in "Rocky V", nei panni del figlio di Rocky Balboa. Il ragazzo, però, non è mai riuscito a imporsi neppure quando suo papà gli ha concesso una nuova chance, ancora una volta vicino a lui, in "Daylight".

Tante le strade intraprese dal figlio di Sylvester Stallone, compresa quella manageriale come fondatore di una società specializzata nei vecchi film di cassetta anni Settanta, tanto amati da Quentin Tarantino. Sei anni fa, non ancora trentenne, Sage decise di debuttare alla regia con un film piccolissimo "Vic", incentrato sulla figura di un attore decaduto ossessionato dalla gloria perduta. Anche quella operazione, nonostante la validità artistica, si rivelò un fiasco. 

Quella di Sage Moonlight, dunque, verrà ricordata come la triste storia di un figlio cresciuto all'ombra di un padre, Sylvester Stallone, troppo ingombrante e irraggiungibile. O forse, molto più semplicemente, stiamo parlando di uno dei tanti talenti che la frettolosa Hollywood ha scartato troppo presto.