Trasporti ferroviari abruzzesi, 17 senatori M5S interrogano il Ministro. Prima firmataria la Blundo

17 Giugno 2013   16:15  

Il Movimento 5 Stelle va all'attacco sulle carenze dei trasporti ferroviari in Abruzzo.

Lo fa con una interrogazione di 17 parlamentari del Senato e che vede come prima firmataria l'aquilana Enza Blundo.

"Quali iniziative il Ministro dei trasporti intende porre in essere per il ripristino dei collegamenti sulla linea Pescara-Napoli e per velocizzare i tempi di percorrenza sulla tratta Pescara-Roma ?" attacca la Blundo. "Perchè non è stato  ampliato il tratto Avezzano - Roma, nonostante lo stanziamento dei 200 milioni di euro ?" è la seconda domanda dei parlamentari del Movimento 5 Stelle che chiedono anche "se non ritenga utile la riapertura di un tavolo di discussione tra gli enti pubblici locali, lo Stato e le regioni interessate per rilanciare una tratta ferroviaria fondamentale per le attività socio-economiche del territorio, come quella Sulmona-Carpinone".

Infine i parlamentari del Movimento 5 Stelle "si interrogano per sapere se non si ritenga urgente e non più rinviabile un'analisi approfondita ed ampia delle condizioni della rete ferroviaria abruzzese, al fine di concorrere e procedere alla elaborazione di una strategia di rilancio del sistema di trasporto, che tenga conto delle reali necessità del territorio, del risparmio energetico, della sostenibilità e riduzione dell'inquinamento, collegando anche, in un'ottica  interregionale, le località di pregio ambientale, storico ed artistico con le maggiori città italiane".  

Nell'interrogazione la Blundo e gli altri esponenti al Senato del Movimento 5 Stelle ricordano come "il sistema ferroviario in Abruzzo è caratterizzato da un grave deficit infrastrutturale, gestionale ed organizzativo che produce non solo una bassa qualità del servizio offerto, con conseguenti gravi disagi per gli utenti, ma costituisce un serio ostacolo alla crescita e allo sviluppo economico della regione. A pagarne maggiormente le conseguenze sono gli studenti che frequentano le università di Teramo, L’Aquila, Pescara e Chieti, i pendolari che da Sulmona e dalla Marsica devono quotidianamente raggiungere Roma e, in generale, tutti gli utenti che vogliano utilizzare i collegamenti ferroviari da e per l'Abruzzo".

Qui di seguito il testo dell'interrogazione con i nomi di tutti i firmatari del Movimento 5 stelle.

BLUNDO, SERRA, GIARRUSSO, GAETTI, ROMANI MAURIZIO, BULGARELLI, PUGLIA, MORRA, CASALETTO, BENCINI, CASTALDI, ORELLANA, CIAMPOLILLO, CIOFFI, COTTI, BOCCHINO, FUCKSIA. - Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. - Premesso che:

il sistema ferroviario in Abruzzo è caratterizzato da un grave deficit infrastrutturale, gestionale ed organizzativo che produce non solo una bassa qualità del servizio offerto, con conseguenti gravi disagi per gli utenti, ma costituisce un serio ostacolo alla crescita e allo sviluppo economico della regione. A pagarne maggiormente le conseguenze sono gli studenti che frequentano le università di Teramo, L’Aquila, Pescara e Chieti, i pendolari che da Sulmona e dalla Marsica devono quotidianamente raggiungere Roma e, in generale, tutti gli utenti che vogliano utilizzare i collegamenti ferroviari da e per l'Abruzzo;

il Decreto Legislativo n. 422 del 1997 (cosiddetto Decreto Burlando) ha previsto la regionalizzazione del trasporto pubblico locale (TPL) trasferendo alle Regioni la competenza di stipulare i contratti di servizio con i gestori della linea ferroviaria;

il DPCM del 30.12.98 prevede che “i soggetti erogatori del servizio di trasporto devono garantire pari trattamento, a parità del servizio prestato, sia fra le diverse aree geografiche di utenza, sia fra le diverse categorie o fasce di utenza". Tale decreto, per quanto riguarda la Regione Abruzzo, non viene però rispettato da Trenitalia, al punto che enti locali, organizzazioni economiche, sindacali e degli utenti hanno chiesto alla stessa società di porre fine alla penalizzante linea di disimpegno adottata nei confronti delle ferrovie abruzzesi;

considerato che:

è presente un notevole squilibrio tra l’offerta prevista lungo la Direttrice Centrale (DC) Napoli-Roma-Bologna-Milano e quella riscontrabile lungo la Direttrice Adriatica (DA). Se, infatti, nella DC, l’Alta Velocità consente una offerta ferroviaria molto rapida a prezzi relativamente accettabili, lungo la DA la velocità è invece talvolta inferiore di un terzo rispetto a quella dell’AV, mentre i prezzi non sono dissimili in modo equivalente. E’ questa l’iniquità che occorre mettere a fuoco per migliorare l’offerta dei servizi di trasporto destinati alla popolazione abruzzese. Inoltre, lungo la DA sono assenti i treni regionali veloci (RV), obbligando così i cittadini ad acquistare solo il servizio più costoso. Se si aggiunge il fatto che spesso i treni Intercity che percorrono la DA viaggiano a velocità più bassa di quella dei RV, i danni subiti dagli abruzzesi sono evidentissimi;

nonostante la città di Pescara rappresenti, con i suoi 1.300.000 abitanti, un riferimento per l'intera Regione Abruzzo, Trenitalia trascura da anni i collegamenti da e per la città. Oltre alla cancellazione dei treni diretti per Napoli, per raggiungere Roma si impiegano attualmente quasi 4 ore. In passato, per il raddoppio di un tratto di questa linea, la Avezzano-Roma, sono stati stanziati addirittura 200 milioni di euro, ma i lavori non sono mai stati eseguiti. E' drasticamente diminuita anche l'offerta di treni regionali e interregionali, i treni notturni verso il nord sono stati ridotti o non fermano più a Pescara, la stazione pescarese registra una situazione di persistente degrado ed abbandono. Infine, ma non certo per minore importanza, la città di Pescara non è collegata con l'Alta Velocità a differenza, ad esempio, di quanto accade per la Regione Marche, per la quale è stato recentemente annunciato da Trenitalia, contestualmente al gestore privato Ntv, l'arrivo ad Ancona delle "Frecce Rosse";

considerato inoltre che:

anche la ferrovia Sulmona-Carpinone, detta la Transiberiana d'Italia per il suo percorso in quota tra le montagne di Abruzzo e Molise, ha subito nell'ultimo decennio, da parte di Trenitalia, un progressivo abbandono dal punto di vista commerciale fino alla totale soppressione dei treni avvenuta a fine 2011. L'attuale contratto di servizio stipulato con la Regione Abruzzo, in vigore fino al 2014, prevede l'impiego di coppie di treni sulla tratta. Tuttavia questi treni sono stati progressivamente tagliati e sostituiti con autobus che percorrono la strada statale n. 17, con percorso per lunghi tratti completamente distaccato dal tracciato ferroviario, al solo scopo di non incorrere nella interruzione di pubblico servizio. Tale sostituzione è stata decisa senza alcun preventivo studio di mobilit à, trascurando la primaria esigenza del mantenimento degli standard qualitativi e quantitativi del servizio offerto all'utenza;

ritenuto che:

negli ultimi anni i vari Governi che si sono succeduti abbiano incomprensibilmente adottato decisioni volte a disincentivare e rendere meno appetibile il trasporto su rotaia a vantaggio di quello su gomma, di gran lunga più inquinante e pericoloso, visto che ogni anno muoiono più di 6000 persone sulle strade;

dal 2016 dovrebbe essere fruibile l'Alta Capacità sulla tratta Foggia-Napoli-Roma-Milano. Questo consentirà ai treni provenienti dalla Puglia e diretti al Nord di utilizzare una linea enormemente più veloce rispetto alla Direttrice Adriatica, attualmente in uso, con l'inevitabile conseguenza che i treni provenienti da Lecce, Bari e Foggia con destinazione Milano e Torino, non passeranno più lungo l’attuale linea: l’Abruzzo verrà quindi privato di una notevole quantità di treni Intercity e Freccia Bianca provenienti dalla Puglia che non potranno più rientrare nella disponibilità degli abruzzesi,

si chiede di sapere:

quali iniziative il Ministro in indirizzo intenda porre in essere per il ripristino dei collegamenti sulla linea Pescara-Napoli e per velocizzare i tempi di percorrenza sulla tratta Pescara-Roma e, in riferimento a quest'ultimo collegamento, se sia a conoscenza delle motivazioni che sottendono al mancato ampliamento del tratto Avezzano - Roma, nonostante lo stanziamento dei 200 milioni di euro di cui sopra;

se non ritenga utile la riapertura di un tavolo di discussione tra gli enti pubblici locali, lo Stato e le regioni interessate per rilanciare una tratta ferroviaria fondamentale per le attività socio-economiche del territorio, come quella Sulmona-Carpinone;

se non ritenga urgente e non più rinviabile un'analisi approfondita ed ampia delle condizioni della rete ferroviaria abruzzese, al fine di concorrere e procedere alla elaborazione di una strategia di rilancio del sistema di trasporto, che tenga conto delle reali necessit à del territorio, del risparmio energetico, della sostenibilità e riduzione dell'inquinamento, collegando anche, in un'ottica  interregionale, le località di pregio ambientale, storico ed artistico con le maggiori città italiane.    


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