Trasporti, la fusione delle tre aziende regionali resta lettera morta. Sciopero l'11 gennaio

I sindacati contro la Regione Abruzzo

02 Gennaio 2013   09:44  

Era il lontanissimo luglio 2011 quando l'assessore ai trasporti della REgione Abruzzo, Giandonato Morra, dichiarava si sarebbe presto giunti alla fusione delle tre società del trasporto regionale.

Entro sei mesi dal varo della Legge, Arpa e Gtm avrebbero dovuto svolgere l'iter tecnico per presentare il progetto di fusione contestualmente alla Sangritana che a sua volta avrebbe dovuto proporre un progetto di scissione del ramo tpl su gomma.

Appena iniziato l'anno nuovo, invece, i sindacati abruzzesi dei trasporti confermano una giornata di sciopero regionale di venerdì 11 gennaio, come primo atto di «una mobilitazione straordinaria dei lavoratori del settore» per la costituzione dell’azienda unica dei trasporti.

La legge regionale indicò la data di fusione, voluta dalla Giunta, nel 30 giugno 2012 l’avvio della fusione: ma nulla di fatto è avvenuto.

"Il decantato progetto di fusione delle aziende pubbliche di trasporto che, sulla base delle tante dichiarazioni rese pubbliche dall’assessore Giandonato Morra, avrebbe dovuto ricevere il via libera definitivo dal Consiglio Regionale entro la fine dell¡¦anno, non solo si è arenato, ma non e stato nemmeno sfiorato dalla discussione in aula", dicono i segretari Franco Rolandi (Filt Cgil), Alessandro Di Naccio (Fit Cisl), Luciano Lizzi (Faisa Cisal), Michele Giuliani (Ugl trasporti).

Secondo i sindacati "incuranti del fatto che la Legge di stabilità 2013, di recente approvazione da parte del Parlamento italiano, oltre ad istituire il Fondo unico dei trasporti, ha introdotto nuovi e deleteri criteri di attribuzione delle risorse assegnabili dal prossimo anno, in base al rapporto ricavi da traffico/costi dei servizi e senza la salvaguardia delle zone a domanda debole di trasporto, il Consiglio Regionale ha pensato bene di occuparsi di altro individuando quale assoluta priorità, in tema di trasporto pubblico locale, quella delle bici sul treno".

I sindacati ricordano inoltre la sottoscrizione il 20 dicembre scorso di un impegno formale "preteso espressamente dal Governatore Chiodi- con il quale- è stato categoricamente escluso qualsiasi tentativo di armonizzazione o di allineamento verso l’alto delle retribuzioni dei lavoratori delle tre aziende interessate al processo di fusione. La realtà - continuano i sindacati- è che il Governatore Chiodi ha bisogno di queste aziende come il pane e non intende assolutamente rinunciare alla grande opportunità di utilizzare le tre imprese pubbliche quale straordinario strumento per distribuire incarichi ed assegnare le numerose poltrone".


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