Trasporto pubblico: i sindacati pronti a scioperare contro i tagli
Il trasporto pubblico abruzzese rischia di subire corposi tagli ed un conseguente notevole ridimensionamento, il tutto a svantaggio dei cittadini, in particolar modo quelli residenti nelle zone logisticamente più svantaggiate della regione.
L'allarme é stato lanciato stamani dalle sigle sindacali Cgil, Cisl, Uil, Ugl e Cisal, in una conferenza stampa congiunta organizzata presso la sede della Cgil di Pescara, in viale Benedetto Croce, al fine di richiamare l'attenzione sul tema dei tagli ed alle mancate riforme del trasporto pubblico, oltre che sullo sciopero generale previstoper il prossimo 8 febbraio.
Franco Rolandi, segretario regionale Filt Cgil, individua appunto come motivazione principale del prossimo sciopero generale "il grave ritardo, nonostante gli sforzi profusi da tutte le sigle sindacali, nelle riforme relative al trasporto pubblico, nello specifico la fusione delle aziende abruzzesi in un unico ente, senza dimenticare che la ripartizione delle risorse che la giunta Chiodi intende effettuare comporterebbe un'ulteriore penalizzazione delle aree della regione con minori esigenze di collegamento".
Alessandro Di Naccio, segretario regionale Cisl Trasporti, addebita invece la colpa degli imminenti tagli alla "grande irresponsabilità delle istituzioni nella mancata prevenzione degli sprechi nel settore del trasporto pubblico, al prezzo della perdita di posti di lavoro e di servizi peggiori per i cittadini. Secondo Michele Giuliani, segretario regionale Ugl Trasporti, "la giunta Chiodi deve finirla con le speculazioni, ed ha il dovere di portare avanti il progetto di riforma proposto dall'assessore Giandonato Morra", mentre Luciano Lizzi, segretario regionale Faisa Cisal, conclude sottolineando "l'opportunità di creare un'unica azienda regionale di trasporti per tamponare la riduzuione di servizi, e continuare così a garantire adeguati collegamenti anche alle aree a cosiddetta domanda debole, che per caratteristiche geografiche in Abruzzo costituiscono circa il 72% del territorio".
(l.c.)
