Trasporto pubblico: sindacati per la fusione, Tancredi per la privatizzazione

05 Gennaio 2012   12:37  

Il senatore Pdl Paolo Tancredi a sorpresa dice no alla fusione alle aziende di trasposto pubblico abruzzese Arpa, Gtm e Sangritana,  approvata nell'ultimo Consiglio regionale.

'' L’unificazione servirà solo ad aumentare i costi - spiega il senatore in un intervista al quotidiano Il Centro - con l’unificazione la Regione resta controllore e programmatore del trasporto pubblico locale.

Ed è anche proprietario dell’80% del trasporto pubblico locale, una incompatibilità pazzesca che non si riscontra da nessuna parte: la Regione controlla le società e poi eroga i rimborsi standard che essa stessa gestisce facendo l’imprenditore.

Il risultato? Una inefficienza spaventosa e una sindacalizzazione forsennata. Arpa e Gtm poi si unificheranno con la Sangritana dove gli stipendi sono più alti. E il livellamento sarà verso l’alto''. Privattizzando, conclude in ragionamento Tancredi, si avrebbe miglior efficenza   Il monopolio pubblico non funziona, abbiamo decine di persone messe lì a non fare niente.''

Non si fa attendere la durissima replica dei sindacati di categoria Filt Cgil, Uil trasporti, Faisa Cisal, Ugl trasporti, Fit Cisl. A seguire la nota congiunta: 

''Che l’Azienda unica sia uno dei nervi scoperti più sensibili per la casta rappresentata da certa politica e da una parte di finta imprenditoria era oramai cosa nota, ma che si arrivasse a questo livello di bassezza culturale e sociale da parte di alcuni attori non era davvero preventivabile.

E’ questa la presa di posizione di tutto il Sindacato trasporti regionale alle dichiarazioni rilasciate dal Senatore Tancredi e all’atto unilaterale del Presidente di Arpa che, con un colpo di spugna, ha cancellato tutti gli integrativi aziendali stipulati negli ultimi decenni.

Le parole del Senatore Tancredi dimostrano come ci sia una classe politica arrogante ed incompetente, che vede come fumo negli occhi la sindacalizzazione, addirittura evocata come un male che genera costi ed inefficienze, e che confonde la privatizzazione con la liberalizzazione: se queste sono le argomentazioni, condite per di più da offese gratuite ai lavoratori che, secondo il Senatore, sarebbero testualmente messi lì a non fare niente, non si fa fatica a capire quali siano le responsabilità della politica per la situazione in cui versa il Paese ed il perché ci si debba affidare a tecnici per governare. 

A questo punto saranno le risultanze della Commissione Giovannini, che in questi giorni sta monitorando i costi della politica e quindi anche del senatore Tancredi,  a stabilire inequivocabilmente dove sono gli sprechi ”.

Per il Sindacato dei lavoratori dei Trasporti anche le decisioni assunte dal Presidente di Arpa sono un chiaro segnale di contrasto all’Azienda unica: difatti si vuole sopperire ad  una gestione Aziendale inconcludente ed inefficiente sottraendo risorse derivanti dalla contrattazione Aziendale di secondo livello .

Va evidenziato che  i costi dei Lavoratori ARPA sono tra i più bassi nel panorama delle Aziende del settore.“Con l’azzeramento della contrattazione integrativa di secondo livello , decisa unilateralmente dall’Arpa, siamo di fronte ad un vero e proprio atto di vigliaccheria sociale: si usano i lavoratori per battere cassa e si tenta di far pagare al Sindacato la colpa, se così si può definire, di aver difeso con le unghie il processo di fusione delle Aziende pubbliche e di aver messo in discussione le tante poltrone di presidenti, consiglieri di amministrazione,  direttori e vicedirettori, sindaci revisori . 

A questo attacco frontale ed ingiustificato, sia nel merito che nel metodo, i lavoratori risponderanno in maniera decisa e compatta ma, soprattutto, nessuno si farà intimidire. 
Il Sindacato ha il coraggio di affrontare i problemi anche se questo comporta sedersi attorno ad un tavolo per affrontare tematiche occupazionali e retributive.

La politica ed i colletti bianchi che la rappresentano restano ancorati alle loro sedie nonostante i fatti e l’opinione pubblica li abbiano da tempo, loro sì, licenziati. 
Il Presidente Chiodi e l’Assessore Morra hanno il dovere di prendere posizione e di difendere una scelta che, tra l’altro, deve ancora concretizzarsi.

Lo facciano con atti concreti ed inequivocabili, a cominciare dalla rimozione di coloro che, per Legge, dovrebbero essere attori del cambiamento ed invece non perdono occasione per ostacolarne gli esiti, a tutto discapito in primis dei cittadini.''


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