Trenitalia: come ti spremo il pendolare abruzzese

di Tino Di Cicco

13 Gennaio 2009   13:41  

Abbiamo una nuova Giunta regionale, avremo un vecchio modo di fare politica ? Vediamo come saprà reagire, per esempio, il nuovo governo regionale ai drammatici problemi esistenti in ambito ferroviario .

Alle difficoltà cronicizzate, ogni giorno Trenitalia ne aggiunge qualcuna nuova, tanto per tenere calda l’attenzione sulle sue decisioni.
        
Recentemente Trenitalia ha deciso di cambiare nome ai treni intercity (IC) circolanti lungo la direttrice adriatica; si badi bene : il nome, non la qualità del servizio. Dal 14 dicembre 2008 i treni IC sono stati chiamati Eurostar city (ES city): in questo modo alcuni IC che impiegavano 4 ore per raggiungere Bologna da Pescara, ne impiegano anche 4 e 30’; di fronte a questo peggioramento del servizio è stato preteso un aumento del prezzo del biglietto.
        
Da notare che solo lungo la direttrice adriatica Trenitalia può spremere come vuole ( da perfetto monopolista ) i cittadini, imponendo a sua totale discrezione il prezzo da pagare. In tutte le altre realtà italiane, dovunque esiste un servizio IC/ES esiste anche una alternativa meno costosa ( Interregionali, espressi, diretti ); solo lungo la direttrice adriatica questa alternativa manca, costringendo i cittadini abruzzesi ad utilizzare tutto quello che impone Trenitalia e ai prezzi che decide Trenitalia.
        
L’aspetto più grave di questo cambiamento nominale dei treni da IC a ES city, è il danno prodotto sugli abbonati.
        
Consideriamo un pescarese costretto a lavorare a S. Benedetto: prima del  14 dicembre  acquistava un abbonamento IC PE/S.BE e, pagando 86 €, poteva utilizzare tutti i treni ( esclusi ES) circolanti sulla linea PE/S.Benedetto.
        
Dal 1° gennaio 2009 lo stesso pescarese è costretto in molti casi ad acquistare un abbonamento ES city per il quale paga 98 €, più un abbonamento per treni regionali ( altri 51 € ). Complessivamente dovrà perciò pagare 149 € ovvero  63 euro  in più di quanto pagava prima ( oltre il 73% in più).
        
Questi aumenti non scaturiscono da un miglioramento del servizio, ma solo dalla decisione di Trenitalia di cambiare nome agli intercity, chiamandoli Eurostar city. Ed inoltre da una norma della stessa Trenitalia che impedisce ad un abbonato Es city di utilizzare un treno regionale. Siamo alla follia, regolamentata però.
        
Prima pagando un abbonamento per treno IC di 86 € era possibile utilizzare l’intercity per l’andata e un regionale per il ritorno ( o viceversa); dal 1° gennaio pagando 98€ per un abbonamento ES city, questa possibilità non esiste più.
        
Se a tutto questo si aggiunge che il povero abbonato subisce tutti questi danni, pur continuando ad utilizzare gli stessi treni che utilizzava prima, la beffa è totale.

Contro questa debacle del buon senso, GUARDIACIVICA ha proposto un ricorso all’Autorità Garante del mercato e della concorrenza; in attesa della decisione di questa Autorità, la regione Liguria ha già realizzato una soluzione efficace per tutelare i propri cittadini.

Questa soluzione prevede l’acquisto di un abbonamento regionale più una "Carta Tutto Liguria" dal costo di 150€ annuali ( 250 per percorsi oltre 100 km ), contenendo così l’aumento del costo dell’abbonamento entro il 5% ( contro il 73% dell’abbonato abruzzese esaminato).Speriamo che la neonata Giunta regionale abruzzese sappia dare un segno della sua esistenza reagendo a questa (e non solo a questa ) palese ingiustizia realizzata da Trenitalia a danno dei viaggiatori ferroviari abruzzesi.

Tino Di Cicco  associazione Guardia Civica 

PER SDRAMMATIZZARE UN PO' UN DIVERTENTISSIMO VIDEO SU TRENITALIA


 

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