Trifuoggi, processi in tribunale non da Vespa

''Ingordigia insaziabile nella sanità''

18 Luglio 2009   14:17  

Parlando del caso Villa Pini e della vicenda legata all'arresto dell'ex Presidente della Giunta regionale, Ottaviano del Turco, durante la giornata promossa dall'Ugl Abruzzo, il procuratore capo della Repubblica di Pescara, Nicola Trifuoggi, ha voluto chiarire come stanno le cose per la Procura. La situazione, che e' stata definita "veramente drammatica", e' resa ancora piu' drammatica, ha detto, "da una serie di sciocchezze che si vanno dicendo in giro". "Non voglio approfittare di questo microfono - ha spiegato il procuratore alla platea - per fare l'autodifesa del mio ufficio. Non ne ho interesse, non ho mai replicato e non replico a quello che si dice, perche' - ha sottolineato ritengo che i magistrati debbano parlare con i loro atti e nelle aule di giustizia, non nelle trasmissioni televisive. I processi si fanno in tribunale, ne' da Bruno Vespa, ne' da Piroso ne' in altre amene trasmissioni televisive". Trifuoggi ha sottolineato di non poter accettare le affermazioni di chi "illude i lavoratori facendo loro credere che un intervento miracoloso della Procura della Repubblica di Pescara li reintegrerebbe in tutte le loro spettanze economiche". Si tratta, forse, di dichiarazioni fatte da chi vuole "recuperare un consenso perso per altri motivi". Ma in questa vicenda, ha chiarito il procuratore, la Procura "non si e' mai rifiutata di ricevere i lavoratori e tutti quelli che hanno chiesto di essere ricevuti, e ha sempre spiegato di avere una posizione di grande solidarieta' personale e di tentare un aiuto in tutti i modi. Ma la Procura e' nella impossibilita' di avere uno strumento concreto per risolvere questi problemi. Quello che ci si chiede, ha detto ancora Trifuoggi, e cioe' di togliere Villa Pini dalle mani di Angelini, comporterebbe il fallimento della struttura entro qualche giorno e la definitiva perdita dei posti di lavoro, sempre ammettendo che cio' fosse giuridicamente possibile. Non e' questo il nostro obiettivo, non e' il momento delle vendette, e la giustizia non e' vendetta, non e' il momento neanche di una giustizia repressiva su questo punto. Quello che ci interessa in questo momento, andando probabilmente al di la' di quelli che sono i nostri compiti, e' che ci sia benessere. Noi facciamo il possibile e, probabilmente, anche qualcosa di piu'. Basta piangere, la situazione e' quella che e'. E' sotto gli occhi di tutti, ci vogliamo arrendere? Neanche per idea'". Trifuoggi non esclude affatto che la Procura sia immune da critiche. "La Procura della Repubblica di Pescara - ha detto infatti - puo' essere criticata anche 24 volte al giorno: noi andiamo avanti per la nostra strada quando siamo convinti di avere ragione. Se poi qualcuno ci convince che stiamo sbagliando correggeremo la nostra rotta. Non siamo tanto presuntuosi da ritenere di essere infallibili. Sarebbe veramente ridicolo"

 


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