Il tumore al seno resta la neoplasia più diffusa tra le donne, ma diagnosi precoce, marcatori e prevenzione offrono nuove speranze di cura e sopravvivenza.
Il tumore al seno, conosciuto anche come carcinoma mammario, è la neoplasia più frequente nella popolazione femminile. Oggi, grazie ai programmi di screening, alle nuove tecniche diagnostiche e a strategie di prevenzione personalizzata, il tasso di sopravvivenza è in costante crescita.
Gli esami fondamentali per individuare la malattia includono mammografia, ecografia e, nei casi selezionati, risonanza magnetica. A questi si aggiungono test di approfondimento, come la biopsia, indispensabile per stabilire la natura del nodulo sospetto.
La mammografia resta lo strumento principale: permette di evidenziare noduli e microcalcificazioni invisibili alla palpazione. L’ecografia mammaria, invece, risulta particolarmente indicata per le donne sotto i 40 anni con tessuto denso. La risonanza magnetica viene invece riservata a pazienti con alto rischio genetico (mutazioni BRCA1 e BRCA2) o con protesi mammarie.
Ma la battaglia si gioca soprattutto sulla prevenzione: l’autopalpazione mensile, i controlli periodici e lo screening mammografico dai 40 anni in su sono le armi decisive. Secondo l’AIRC, una diagnosi precoce aumenta fino al 90% le possibilità di guarigione.
Un ruolo importante spetta anche agli esami del sangue: sebbene i marcatori tumorali (CA 15-3, CEA, CA 27.29) non siano utili nella diagnosi precoce, risultano preziosi nel monitoraggio post-operatorio e nella valutazione di eventuali recidive.
I test genetici hanno rivoluzionato la prevenzione: quelli per i geni BRCA1 e BRCA2 sono consigliati a chi ha una forte familiarità con tumore al seno o all’ovaio. In caso di positività, è possibile avviare un percorso di sorveglianza personalizzata, con controlli anticipati e più frequenti.
Infine, il follow-up dopo la malattia rappresenta una tappa cruciale: visite cliniche, mammografie periodiche, eventuali densitometrie ossee e, se necessario, indagini radiologiche avanzate consentono di mantenere alta l’attenzione e ridurre il rischio di recidiva.
In sintesi, oggi il tumore al seno non è più una condanna: con prevenzione, diagnosi precoce e terapie mirate, sempre più donne riescono a vincere la loro battaglia.