No tassa di soggiorno sei nostro ospite, è questo lo slogan del progetto sperimentale della Regione Abruzzo, firmato oggi con l’Anci, e le associazioni di categoria Fiavet, Federlaberghi, Federturismo e Faita Federcamping Abruzzo, per l’applicazione del decreto legislativo 23 del 14 marzo 2011 che dispone e prevede il pagamento, su tutto il territorio italiano, di una tassa di soggiorno. In Abruzzo la scelta, d’intesa, è che la tassa a pagarla non siano i turisti, bensì gli albergatori. L’accordo firmato oggi non è vincolante giuridicamente ma è una scelta a favore del turismo.
La tassa di soggiorno che graverà sugli operatori turistici va da 0,40 centesimi per i viallggi di 1-2 stelle fino ad un massimo di 1,50 euro per gli alberghi a 5 stelle, balzelli che non saranno pagati dai turisti.
Il protocollo d’intesa cui non partecipano Confesercenti e Assoturismo, e che non viene sottoscritto dai comuni di Roccaraso e Caramanico, prevede che la tassa sia applicata a partire dal 2013, fatti salvi i comuni del cratere sismico, per un massimo di 4 settimane: 2 a dicembre e 2 ad agosto nelle località montane, 4 ad agosto in quelle marine. I Proventi dell’imposta saranno destinate ai Comuni solo per il 40%
Il restante 60% andrà a finanziare i progetti della regione che puntano allo sviluppo turistico i cosiddetti DCM; progetti di sviluppo per destinazione e PCM prodotti turistici regionali.
Nelle interviste:
Giammarco Giovannelli, presidente Federlaberghi Abruzzo
Antonio Centi, presidente Anci Abruzzo
Mauro Di Dalmazio, assessore Regione Abruzzo
di Barbara Bologna