Turismo: la montagna non sente crisi, turisti più poveri

Primo bilancio a L'Aquila

18 Agosto 2008   12:57  

Turismo a L’Aquila: il ponte di ferragosto si è appena concluso, la stagione volge al suo termine ed è tempo di fare un primo bilancio. Un bilancio beninteso basato su impressioni e testimonianze degli operatori, poichè i dati ufficiali dell’Aptr, saranno disponibili a ottobre. Premesso ciò, può affermare che il turismo a L’Aquila ha subito una flessione rispetto all‘anno scorso, con più mordi e fuggi e più turisti italiani che stranieri, ma è andata meglio di quello che la crisi economica montante lasciava presagire. Bene il target alto, ovvero gli affari per gli alberghi di lusso, dalle quattro stelle in su, a riprova che forse la crisi non riguarda tutti gli italiani.
Una cosa è certa: i turisti e anche i tanti aquilani rimasti in città, non hanno molti soldi da spendere, e ben pochi margini per lo scialo spensierato. A lamentarsi sono dunque i commercianti, i saldi anche all’Aquila sono stati un flop; i ristoratori, perchè i clienti spesso si limitano ad ordinare una sola portata; i tassisti, per i quali non è certo stata una stagione d’oro. Bene invece il turismo nelle aree interne, nei borghi, e nelle aree protette. Le presenze nei paesi dell'interno sono state particolarmente numerose e questo forse perchè per tanti abruzzesi emigrati a Roma, Milano una riposante settimana al paesello natio, costa quanto un paio di giorni al mare, dove i prezzi diventano sempre più proibitivi. Gli agriturismi e le strutture ricettive low-cost, come i rifugi e i bed and breakfast, hanno registrato un po’ ovunque il pienone, e qui di stranieri se ne sono visti parecchi, anche disposti a compare casa, ammaliati dalla bellezza di una regione che resiste a scandali e figuracce internazionali, causate da classe dirigente non all'altezza.

FT


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