"E' noto che la multinazionale americana ha ritenuto che il proprio sito di Avezzano non rientra nelle strategie industriali del gruppo.
Il governo sappia fin da ora che rispetto ad un disimpegno degli americani sulla Micron di Avezzano,e' indispensabile avviare,partendo da un tavolo di settore ministeriale proprio presso il Mise, un ragionamento industriale di sostegno,non alle singole realta' bensi' all'intero settore dei semiconduttori".
Lo afferma, in una nota, il coordinatore regionale della Uilm Abruzzo, Michele Lombardo.
"La societa' - dice - e' la seconda azienda, dopo la Sevel in Val di Sangro, per numero di occupati, per capacita' produttiva, per impatto socio-economico dell'intero territorio abruzzese. Qui lavorano 1624 dipendenti che producono memorie e sensori di immagine.La vertenza Micron nasce sostanzialmente dalla volonta' degli americani di non investire piu' in Italia,bensi' aggredire sempre con maggiore forza economica i mercati dell'estremo Oriente,in particolare quelli dell'Est Asiatico,con evidenti e gravi ripercussioni sugli stabilimenti europei,in particolare sul sito di Avezzano.
Siamo fermamente convinti che solo attraverso un percorso che rinnovi il rapporto industriale tra Micron e Stm,l'altra importante presenza sul territorio nazionale per la produzione di memorie e semiconduttori,si puo' sviluppare per il nostro Paese una vera strategia industriale dell'intero settore. Lo abbiamo scritto ieri su 'Fabbrica societa'',il giornale della Uilm Nazionale: 'Micron per noi rappresenta un bene prezioso non solo per la relata' abruzzese,ma per l'intero patrimonio industriale della nazione.
Azienda e dicastero interessato sappiano che siamo intenzionati a tutelare questo tesoro con le unghie e con i denti'".