Uccisione Bin Laden: impazza la teoria del "falso". Tutti a caccia di complotti

03 Maggio 2011   13:23  

Ora si diffonde il dubbio: è davvero stato ucciso Osama Bin Laden? Perché farsi prendere da questo cinico dubbio, è presto detto.

Nell'epoca dell'informazione costante, delle immagini filmate, fotografate, della massiva informazione pochi riescono a spiegare il perché dell'assenza di documenti che testimonino la morte di Osama Bin Laden e la presenza delle persone che si trovavano con lui nella villa Bunker.

Ora sembra emergere anche la notizia che se morto lo è davvero, forse non l'hanno ucciso gli americani, ma una sua guardia del corpo. La notizia è fornita da una fonte della Jama'a Jihad pakistana, ripresa dal quotidiano locale Dawn. Secondo la fonte "Bin Laden era sempre scortato da due guardie del corpo che avevano l'ordine di sparare contro di lui ed ucciderlo nel caso in cui fossero stati circondati da soldati nemici". Questo perché "il leader di Al Qaeda non voleva in alcun modo finire prigioniero nelle mani degli americani ed essere sottoposto a torture".

Il dubbio atroce, che naviga di corsa sul web, è che si tratti di una agghiacciante messinscena.Ciò che non convince i più sono i particolari. Perché non circolano foto dell'ucciso? Perché non circolano quelle degli arrestati? Perché soprattutto il corpo di Osama Bin Laden è stato gettato in mare?

La risposta, arrivata da più parti, è che la scelta di gettarlo in mare sia stata dettata dalla necessità di seppellirlo in poche ore, come richiederebbero i dettami della religione islamica, ma di fatto nessuno stato voleva accoglierne il corpo. Altra ipotesi è che seppellendo in mare fosse così evitata per sempre l'ipotesi di creare, introno ad eventuale tomba, un luogo di devozione e culto.

Certo, è spontanea la domanda, perché far sparire il corpo in tempi così rapidi? Cosa si vuole nascondere? Orami sul web impazzano ipotesi di complotto di ogni sorta.

L'altra domanda che corre sul web è "perché è stata diffusa  una una foto falsa"? Scelta che certo ha alimentato le ipotesi di complotti, false notizie, depistaggi.

Ci chiediamo però, che bisogno ci sarebbe stato di diffondere nel mondo una notizia così falsa?
Qualsiasi risposta sarebbe indegna a fronte dei 3000 morti causati dall'attentato, a firma Bin Laden, alle Torri Gemelle nel 2001. Anche lì a ben ricordare si scatenò l'idea della macchinazione, fino a chi sostenne che furono gli americani ad architettare tutto.

In America fanno festa, razionalmente scelta poco condivisibile davanti ad un uomo ammazzato, seppur un sanguinario terrorista. Umanamente, invece, profondamente comprensibile dopo aver subìto quello che l'America subì e con lei il mondo intero.

Certo ora si attende che l'America provi le sue azioni, perché di falsi, drammatici e consapevoli, l'America ne ha visti.

Colin Powell, nel 2003 per giustificare la guerra contro Saddam Hussein disse in mondovisione, davanti al Consiglio di sicurezza dell’Onu: "Non ho dubbi che l’Iraq disponga di armi di distruzione di massa". Era falso, e Powell lo ammise due anni dopo definendolo una "macchia dolorosa" sulla sua carriera.


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