Un Paese senza benzina

06 Febbraio 2007   13:59  
Impianti chiusi, self service e notturni inclusi. E´ iniziata alle 19 di ieri la protesta dei venditori di carburanti che lascia il paese "a piedi" per due giorni, fino alle 6 di venerdì 9 febbraio per il circuito urbano e alle 22 di giovedì 8 febbraio per quello autostradale. Il motivo di questa durissima presa di posizione è legato al disegno di legge del Governo che, di fatto, liberalizza la vendita di benzina. Un provvedimento che, a parere delle organizzazioni di categoria, ha l´obiettivo "di favorire la potente lobby della Grande Distribuzione Organizzata, ai danni della nostra categoria e con la compiacenza interessata delle compagnie petrolifere, già pronte a chiedere ulteriori misure per poter espellere i gestori dal sistema e dividere mercato e profitti con la stessa GDO". Le organizzazioni di gestori, Faib/Aisa, Fegica, Figisc/Anisa, non hanno dubbi e criticano duramente il ministro Bersani per "la sua indisponibilità a confrontarsi con i gestori stessi sul provvedimento che" a loro parere "favorisce la GDO a scapito della categoria dei gestori e dei singoli consumatori". In realtà i venditori di carburante temono la concorrenza e la conseguente diminuzione di prezzi che ne deriverebbe, a tutto vantaggio del consumatore, anche se, a loro parere, "la vera ferita alla concorrenza è inferta proprio dalla GDO e dal maggiore sconto che riesce ad ottenere dalle compagnie petrolifere rispetto ai singoli gestori", come riportato nelle note sindacali. Con questo decreto di legge si realizzarà invece una vera concorrenza alla rete delle compagnie petrolifere, anche perchè potranno essere aperti nuovi distributori, senza vincoli di distanza o di numero chiuso. La verità, però, è che chi ci rimette in questi scontri a fuoco è sempre il consumatore finale, costretto a premunirsi di carburante in anticipo per non correre il rischio di lasciare l´auto in garage. Per non contare sul fatto che in quasi tutti i paesi europei la benzina si vende ormai anche nei supermercati con conseguente, notevole risparmio per l´automobilista che del miracoloso liquido non può fare a meno. In Francia, ad esempio, si risparmiano fino a 40 centesimi di euro al litro e la benzina è considerata una merce come le altre quindi, per questo, soggetta a sconti e offerte speciali. Nel nostro paese i pochi impianti di questo tipo, dove la benzina costa meno, si trovano principalmente in alcune aree industriali del Nord Italia, dove è possibile acquistare il carburante direttamente dalla vicina Francia. Che la benzina in questo modo arriverebbe a costare meno è un dato di fatto. Come attesta anche un´ indagine Adiconsum (Associazione Difesa Consumatori e Ambiente), lo sconto medio praticato dai distributori nei supermercati è di circa 5-7 cent con punte fino a 10, per un risparmio di quasi 5 euro su di un pieno di 50 litri. La liberalizzaione del carburante è quindi ben voluta e attesa da tutti, ma la ferma intenzione del ministro Bersani di non cedere alle pressioni esercitate dalle organizzazioni di categoria, porterà, come già annunciato dalla Faib Confesercenti, a due nuove tornate di chiusura, dal 25 febbraio al 3 marzo e dal 25 marzo al 3 aprile. VT

Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore