Un abbraccio di luce intorno a L'Aquila

C'era chi vuole bene alla città

06 Luglio 2009   12:58  

Tante piccole fiammelle, circa 3.000 che però hanno fatto una grande e caldissima luce che ha illuminato la città deserta e silenziosa. Per ricordare le 307 vittime del terremoto, per chiedere verità e giustizia sui crolli imputabili ad errori umani, per chiedere trasparenza e partecipazione nella ricostruzione della città. Il lungo corteo,  organizzato dai comitati cittadini costituitesi a  L'Aquila dopo il 6 aprile, è partito dalla fontana Luminosa a mezzanotte, e si è concluso, sfilando e ingrossandosi durante il percorso, in Piazza Duomo.
Ad aprire il lungo serpentone luminoso, i genitori delle vittime della Casa dello studente, che sono anche tornati sul luogo della tragedia in
via XX settembre, per deporre un mazzo di fiori sulle macerie.  Sono stati questi i momenti più struggenti della nottata. I pareti e amici delle vittime hanno rotto il silenzio tombale con il loro pianto, ma poi, asciugate le lacrime, hanno tenuto a ricordare che loro resteranno uniti finché non sarà fatta giustizia, perché - è questa la loro durissima accusa - i loro figli e i loro amici sono morti non solo a causa del sisma ma anche per colpa delle gravissime omissioni di chi gestiva lo studentato, che non ha fatto evacuare lo stabile nella notte del 6 aprile come invece avvenuto ad esempio, nel vicino albergo Duca degli Abruzzi, per colpa di chi ha ignorato i ripetuti allarmi lanciati in merito alla dubbia stabilità dell'edificio. Stesse accuse vengono ribadite dai genitori delle vittime del crollo del Convitto nazionale, e di abitazioni private. Un genitore  sorregge un cartello con scritto sopra: "Verrà , poi, anche un tempo per chiedersi quanto L'Aquila sia stata ingrata con i suoi studenti. Dirci tutto è la prima pietra di una lunga ricostruzione".
Il corteo per tutti gli altri si è invece concluso in piazza Duomo, che illuminata da tante fiammelle, con sottofondo il discreto suono di una tromba, è tornata per qualche ora ad una sua purtroppo effimera e vitale bellezza. La voce nei megafoni, dopo le 3.32,  hanno  ricordato le altre ragioni della mobilitazione, la richiesta di una ricostruzione trasparente nella gestione dei fondi, degli appalti, e nell'iter delle scelte.  Sono state poi ribadito le critiche al decreto appena approvato, ''pieni di non risposte'', e che non stanzia fondi certi e sufficienti. Altri hanno ricordato che l'emergenza a L'Aquila oltre alla casa  è quella di migliaia di famiglie che hanno perso tutto, non hanno più lavoro e il conto prosciugato, e molte di esse a gennaio dovranno ricominciare pure a pagare un mutuo e le tasse.
Le fiammelle si sono poi spente una una ad una, con un rivolo di fumo.  A Piazza Duomo è tonato il buio. Tra qualche giorno sarà di nuovo spezzato dalle accecanti luci  della ribalta internazionale che accoglieranno i grandi della Terra in arrivo per il Summit del G8.

Filippo Tronca

 


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore