Un comma da 400mila euro per gli anziani funzionari della Regione...

Mentre tutti pensavano ai portaborse...

03 Dicembre 2008   15:47  

La campagna elettorale usa il linguaggio aulico della poesia. La normale amministrazione adotta  invece  la grigia prosa del gergo burocratico, che però talvolta  si nutre di ingegno e fantasia e, come l'alta poesia,  riflette la tragicomica decadenza  morale e civile  che stiamo vivendo.
Un lettore ci segnala, ad esempio, un comma della famigerata Legge Regionale 16/2008 , ovvero i provvedimenti urgenti e indifferibili approvati, non si sa ancora da chi, nella   seduta del consiglio regionale del 7 novembre. Un comma approvato senza dare troppo nell'occhio e da vari consiglieri definito, a precisa domanda,  una mera questione tecnica e procedurale:

 1. All'art. 1 (Finalità della legge) della L.R. 13 ottobre 1998, n. 118(Riconoscimento agli effetti economici della anzianità di servizio prestato presso lo Stato, Enti Pubblici, Enti Locali e Regioni, nei confronti del personale inquadrato nel ruolo regionale a seguito di pubblici concorsi ed estensione dei benefici previsti dalla L. n. 144del 1989 al personale ex L. n. 285 del 1977), sono aggiunti i seguenti commi:
"2 bis. Ai dipendenti che alla data del 1989 erano inquadrati in ruolo in una delle pubbliche amministrazioni di cui all'art. 1, comma 2 del D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165 "Norme generali sull'ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche", è riconosciuto, ai fini perequativi, lo stesso trattamento economico di anzianità attribuito ai dipendenti appartenenti alla medesima qualifica ai quali è stato applicato il comma 1, quantificato tenendo conto dell'ammontare maggiore percepito, a parità di anzianità di servizio, al momento dell'inquadramento in ruolo regionale, nella qualifica attualmente ricoperta.
2 ter. Agli oneri derivanti dall'applicazione della disposizione di cui al comma 2 bis, comprese le competenze pregresse a far data dal24/01/1998, presuntivamente quantificate per l'esercizio 2008 in €400.000,00, trovano copertura finanziaria nell'ambito della UPB02.01.005 con le risorse iscritte nei pertinenti capitoli di spesa dei rispettivi bilanci."

Ad una pur attenta lettura del comma, il cittadino comune capisce solo che si cita una legge, una modifica alla legge, si  indicano dei soggetti beneficiari  e una cifra abbastanza sostanziosa. Soldi suoi, versati in qualità di contribuente.

Più esattamente il comma 2 opera  una modifica alla L.R. 118 del 13 ottobre 1998, la quale prevede il riconoscimento del trattamento economico di anzianità maturato nel ruolo dell’ Ente di provenienza del personale assunto presso la Regione Abruzzo con pubblico concorso o con mobilità.
In pratica se viene assunto un dipendente dello Stato alla Regione attraverso mobilità o pubblico concorso questo comunque mantiene il trattamento di anzianità che aveva maturato presso lo Stato, trattamento che avrebbe normalmente perso trattandosi di nuova assunzione. Ad esempio nel Commercio o Industria se licenzio e riassumo un operaio questo parte da zero come anzianità, infatti molte imprese usano questo escamotage per non pagare lo scatto di anzianità normalmente maturato ogni tre anni. Ormai da tempo nel Pubblico impiego il trattamento economico di anzianità è stato soppresso.

Ora con la modifica  introdotta si permette anche a quei dipendenti in servizio presso la Regione Abruzzo nel 1989 lo stesso trattamento di anzianità percepito dagli altri colleghi, ma migliore rispetto al proprio.

Cioè:  se il dipendente Beppe percepisce 100 come anzianità, perché aveva più anni di servizio nell’ente di appartenenza o il suo trattamento era migliore, e se  il dipendente Antonio ne percepisce 50 o non ne percepisce affatto ed erano tutti e due in ruolo alla Regione nel 1989, anche Antonio percepirà 100.

Siamo sinceramente contenti per Antonio, un bell'aumento di stipendio è davvero prezioso in questi bui tempi di crisi, però Antonio, a differenza di Beppe, non ha maturato alcunché e non si comprende quale lavoro o produttività maggiore sia stata realizzata dal nostro amico Antonio per giustificare tale compenso, che è un vero e proprio automatismo, in teoria  bandito dalla Pubblica amministrazione.

Insomma: i politici fanno di tutto per togliersi gli anni a botte di lifting e fondotinta. I funzionari invece fanno di tutto per aggiungersi anni di anzianità. A pagare il conto sempre e comunque il contribuente.

FT 


 


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