Una Crisi Infinita per il Milan e Super Pippo Inzaghi Perde Pazienza e Squadra

01 Marzo 2015   07:33  

VERONA - Un Milan così è e resta importante solo per il tifo organizzato. 

I rossoneri restano una squadra boh solo per l'impegno e l'abnegazione alla maglia dei propri Ultras.

Per il resto questo Milan è una squadra "provincialotta" quasi come una neo-promossa e non ci sono campagne acquisti sbagliate o infortuni importanti che possano giustificare il "nulla cosmico" del suo gioco è del suo atteggiamento in campo.

L'immagine del suo allenatore Pippo Inzaghi, uno abituato a soffrire sul campo da gioco, "dare e fare i numeri" per un rigore inesistente con il Chievo è la cartina al tornasole di come questa squadra sia totalmente allo sbando a tutti i livelli.

Dopo il pareggio con i veronesi per il Milan sarà dura anche raggiungere l'Europa e se ti chiami Milan equivale ad una retrocessione.

Dopo le luci del successo sul Cesena, il buio del Bentegodi, dove l’attacco prova una carta dopo l’altra (Destro, Menez, Pazzini, Cerci) senza cavare un ragno dal buco, e dove il Chievo di Rolly Maran si fa apprezzare per lo spirito operaio, difesa e mediana che badano al sodo (vedi Hetemaj ed Izco, due cagnacci mica da ridere) e passi per quella batteria offensiva col mirino perennemente sfocato (i veronesi sono quelli che segnano meno in tutta la serie A).
E dunque: il 4-3-1-2 è un modulo-limone che Inzaghi prova a spremere invano, senza ottenere accelerazioni, spinta sulle corsie (era il piano di vigilia) e soprattutto incappando nella classica serata dove se i singoli si mettono il silenziatore da soli il motore s’inceppa.

Certo, l’infortunio di Montolivo, lì nella terra di mezzo, non aiuta, e Inzaghi ci deve fare i conti fin da inizio ripresa. Ma non basta la traversa di Honda per recriminare, così come non basta la buona volontà di un Bonaventura decisamente meno in palla rispetto all’ultima versione.

C’è un dato che è come una sentenza di condanna: il Milan non fa bottino pieno fuori casa dal 19 ottobre scorso, quando stese il Verona, proprio in riva all’Adige.

132 giorni che il diavolo non vince...


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