L'atmosfera si preannunciava rovente, ed é stato esattamente così. La lotta per il mantenimento della Provincia di Chieti non é una battaglia di campanile, ma una battaglia per la difesa della storia e della forza economica della stessa che, numeri alla mano, possiederebbe tutti i requisiti necessari per mantenere la propria autonomia.
Questo, in estrema sintesi, il parere dei teatini circa il probabile accorpamento con Pescara, che é emerso nel corsodell'attesa assemblea cittadina per la Provincia di Chieti, tenutasi presso il Teatro Supercinema, organizzata dal Comitato per la difesa di Chieti e della sua Provincia ed introdotta dal giornalista Stanislao Liberatore. Grande accesso e partecipazione da parte dei cittadini, con il Teatro quasi al completo.
Il primo a prendere la parola é stato il dottor Silvio Di Lorenzo, presidente della Camera di Commercio e del Comitato: "I dati parlano chiaro: la nostra Provincia ha tutto per poter rimanere autonoma. E' l'ennesima dimostrazione che la città di Chieti non gode di nessuna considerazione a livello politico, ma é anche colpa della regione, che ha voluto privilegiare L'Aquila e Pescara a discapito nostro".
Decisamene più diretto ed infervorato l'intervento dell'avvocato Paolo Ciammaichella: "Una parte delle forze politiche intende commettere un vero e proprio stupro ai danni di Chieti e della sua Provincia. Lo dimostra il fatto che tutte le altre 16 province dotate dei parametri richiesti dal Governo Monti rimarranno autonome, tranne appunto la nostra. E' molto triste, inoltre, che i sindaci di Francavilla al Mare e Lanciano abbiano votato per Pescara. Fortunatamente, i teatini hanno compreso la gravità di questa prospettiva, e sono pronti a lottare sino all'ultimo insieme a noi, eventualmente anche facendo ricorso ai tribunali".
Sulla stessa falsariga i commenti degli altri membri del comitato, dall'ingegner Giustino Angeloni, che ha espresso l'augurio che " i senatori e i deputati di Chieti dimostrino amore per la loro provincia ed il loro capoluogo e votino contro questa riforma", ad Antonio Cieri, che ha parlato senza mezzi termini di "politici, sia di destra che di sinistra, che si sono venduti", sino all'avvocato Marco Ciammaichella, portavoce del comitato e figlio di Paolo, che ha ribadito "l'importanza di portare avanti, se necessario anche tramite azioni popolari, una battaglia non di campanile, ma di diritti".
Naturalmente, erano presenti all'assemblea anche i massimi rappresentanti della politica provinciale e cittadina.
Il presidente della Provincia, Enrico Di Giuseppantonio, ha promesso il massimo impegno per impedire l'unione con Pescara: "Se dovessimo essere privati dell'opportunità di essere provincia, gli effetti sull'economia di Chieti, la cui spina dorsale sono gli uffici ed i servizi ad essi connessi, sarebbero disastrosi. Faremo tutto il possibile per salvaguardare questo nostro diritto: entro una settimana ci costituiremo in giudizio presso il Parlamento".
Poco concreto l'intervento del sindaco di Chieti Umberto Di Primio: "Ho intenzione di rimanere sindaco di una città capoluogo di provincia almeno finché manterrò la mia carica. La lotta per l'autonomia della Provincia di Chieti deve prescindere dalle divisioni politiche". Il Comitato, in conclusione dell'assemblea, ha già preannunciato l'organizzazione di una fiaccolata in difesa della Provincia che partirà da Chieti per raggiungere Chieti Scalo, in programma venerdì con orario ancora da stabilire.
Lorenzo Ciccarelli