Dopo un lungo travaglio il consiglio regionale è chiamato oggi votare la proposta di riordino delle Province da inviare al governo, a cui spetta l'ultima parola.
Salvo sorprese sarà approvata la proposta zero province del Pdl, quella, insomma, di azzerarle tutte per evitare all'Abruzzo inutili guerre di campanile e impossibili quadrature del cerchio.
Proposta approvata questa mattina in commissione, con il Pd che ha abbandonato il tavolo definendo demagogica e incostituzionale l'ipotesi.
Meglio una provincia unica, o due come proposto dal Cal, ovvero Teramo-L'Aquila e Pescara-Chieti, agiunge il Pd. E la pescarere Marinella Sclocco vorrebbe comunque la sua Pescara capoluogo in entrambe le ipotesi.
L'Udc preme invece per l' ipotesi tre province: quelle di L'Aquila, di Chieti e accorpamento Pescara-Teramo. Una proposta che sta bene al sindaco di Chieti Umberto Di Primio.
A presidiare l'Emiciclo però un'ampia delegazione di cittadini e sindaci teramani. Con in testa il primo cittadino del capoluogo Maurizio Brucchi.
Tutti a sostenere intanto l'ipotesi azzeramento e palla al centro, prima di un eventaule battaglia legale da ingaggiare con il governo se a Roma sarà decisa come sembra assai probabile, l'ipotesi Pescara-Chieti e Teramo-L'aquila, con capoluoghi Pescara e L'Aquila.
I lavori del Consiglio regionale proprio mentre era arrivato all'ordine del giorno il riordino delle province sono stati sospesi per consentire ai capigruppo di incontrare una delegazione della provincia di Chieti e a seguire una delegazione della provincia teramana.
Il voto è atteso in serata.
Filippo Tronca