Università Teramo, candidato non ammesso a dottorato ricerca: "Mi è stato negato l'accesso gli atti"

15 Novembre 2013   18:18  

"La presente per segnalare un caso negativo accaduto al sottoscritto durante una selezione pubblica di un Dottorato di Ricerca dell'Università di Teramo, ed in particolare quello in Storia dell'Europa dal Medioevo all'Età Contemporanea a cui ho partecipato forte dei miei titoli che mi avrebbero almeno dovuto permettere di accedere al concorso".

A scrivere è Cristiano Vignali, chietino autore del blog "Censorino Teatino".

Stavolta non palra delle nefandezze che si incontrano per strada ma di un fatto che è capitato proprio a lui che lo racconta così.

"Mi chiamo Cristiano Vignali e sono di Chieti, già Laureato in Scienze Politiche indirizzo Storico - Politico (V.O.) e in possesso di un Master di II° Livello "Enrico Mattei" in Vicino e Medioriente sulla storia, l'economia, il diritto e l'informazione dei paesi dell'area mediorientale. Mi sono laureato con una tesi sperimentale dal titolo "L'Italia e l'origine della questione meridionale 1860 - 1861", una rivisitazione storica dell'Unità d'Italia in chiave meridionalista, tematica che in questi ultimi anni è tornata molto di moda. Nel master ho discusso una tesi sulla politica energetica dell'Italia di Enrico Mattei e sul suo tentativo di rendere l'Italia energeticamente indipendente. Ho svolto l'incarico di collaboratore di una cattedra universitaria e di tutor di un master nel 2012. Ho pubblicato un libro sulla storia regionale ed in particolare sulla storia di Chieti, intitolato "Chieti Medievale" e attualmente sono iscritto ad un corso letterario magistrale dell'Università di L'Aquila dove faccio un percorso storico. Ho collaborato ad una serie di pubblicazioni e di attività di ricerca storica con la cattedra universitaria che a breve dovrebbero essere pubblicate. Nel mio curriculum accademico ho pressoché tutti gli esami di storia. Forte di questo curriculum mi sono presentato con un progetto per partecipare a uno dei nuovi dottorati di ricerca che ha indetto l'Università di Teramo col nuovo Magnifico Rettore Luciano D'Amico, quello di Storia dell'Europa dal Medioevo all'Età Contemporanea. Ho preparato tutto l'incartamento necessario, compresa la lettera di presentazione di un docente universitario e ho presentato un progetto di storia contemporanea sulla "Linea Gustav" in Abruzzo durante la Seconda Guerra Mondiale e in particolare su "Chieti città aperta", uno status di città che durante l'ultimo conflitto mondiale ha riguardato diverse capitali europee e che in Abruzzo storicamente pare essere stato attribuito anche alla "Città di Achille"che infatti è stata risparmiata dalla distruzione che invece hanno subito altri centri più sfortunati dell'Abruzzo "Citra" come ad esempio Ortona che viene soprannominata la "Stalingrad d'Abruzzo". Una vicenda storica su cui c'è ancora molto da scrivere e che riguarda la nostra terra abruzzese, su cui ci sono ancora molti misteri e coni d'ombra ed in particolare sul reale status della città di Chieti, per quale motivo, la città non è stata distrutta dai bombardamenti, sul reale ruolo svolto dai comandanti in campo, dal podestà della città e dall'allora Arcivescovo Mons. Venturi che viene considerato tradizionalmente il salvatore della città, anche se nuovi studi che vogliono fare luce su come sono andati veramente i fatti stanno mettendo alla luce una realtà ben diversa da quella raccontata dalle pubblicazioni in un certo senso "ageografiche" post belliche. Un intrigo internazionale di oltre 60 anni fa su cui non ancora è stata fatta totale chiarezza e che coinvolge gli archivi militari tedeschi e Alleati, il fronte di guerra in Italia centrale, la distruzione dell'Abbazia di Montecassino che, secondo alcuni maligni, pare sia stata "barattata" con la città di Chieti e il fronte militare in Europa, influenzando più o meno indirettamente anche il famigerato "D-DAY" lo sbarco in Normandia".

"Di certo -prosegue Vignali- un argomento che, in questa Europa dominata dal potere sovranazionale delle banche e dell'alta finanza che sta riscoprendo le piccole patrie, è sicuramente di grande interesse ed attualità dell'opinione pubblica e del mondo scientifico locale, nazionale ed europeo".

"Fatto sta - spiega ancora - nei termini fissati dal bando ho presentato tutto l'incartamento, controllato e ricontrollato decine di volte, accorgendomi anche con grande piacere che potevo concorrere anche alla borsa di studio. La mia gioia, però è venuta meno i primi di novembre, quando con grande stupore ed amarezza, andando a controllare la graduatoria della preselezione per essere ammessi alle prove del dottorato, mi sono accorto che non ero stato ammesso, che in un elenco di nomi, affianco al mio nome c'era un semplice "non ammesso", senza alcuna spiegazione. Così determinato a far luce sull'accaduto, il 4 novembre 2013 sono andato all'Università di Teramo presso il Servizio Dottorato e li hanno cercato informalmente di scoraggiare un mio eventuale ricorso, poiché probabilmente non era possibile bloccare in corso d'opera la selezione perché il procedimento amministrativo era già partito. Ma, non mi sono dato per vinto e ho chiesto di voler fare richiesta di accesso agli atti ed in particolare al verbale relativo all'ammissione dei candidati alla prova orale del dottorato di Storia dell'Europa, domanda che ho presentato presso l'ufficio di un funzionario che mi pare si chiamava Masetti".

"Da allora -prosegue Cristiano Vignali- sono passati diversi, troppi giorni, considerato che la prima prova di accesso al dottorato si terrà fra pochi giorni, ma non ho ancora ricevuto alcuna risposta dall'Università di Teramo, risposta necessaria per presentare qualsiasi eventuale ricorso. Tra l'altro, vedendo l'elenco dei partecipanti e degli ammessi mi sorge anche il dubbio se effettivamente tutti gli ammessi avevano dei titoli di laurea magistrale di tipo storico, cioè dei titoli idonei a partecipare al concorso più del sottoscritto. Anche se la commissione avesse considerato meno valido il mio progetto di ricerca a tal punto da escludermi alla preselezione, la commissione per trasparenza degli atti amministrativi e delle procedure concorsuali penso che dovrebbe motivare l'esclusione con una valutazione del progetto secondo parametri oggettivi e non soggettivi, come avviene oggi ormai in quasi tutti i concorsi pubblici".

"Pertanto -chiude Vignali- mi appello al nuovo Magnifico Rettore dell'Università di Teramo, Prof. Luciano D'Amico che ha fatto della trasparenza degli "atti amministrativi" uno dei suoi cavalli di battaglia affinché faccia chiarezza sulla selezione del dottorato in questione e di ogni altro dottorato e se lo ritiene opportuno intervenga per bloccare il procedimento per non lasciare l'Università nelle mani del volere dei "Baroni" accademici di turno che spesso fanno il bello e cattivo tempo".


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