Università, no al Ddl Gelmini: l'Abruzzo che occupa e protesta

Mobilitazioni a Teramo, Chieti e L'Aquila

30 Novembre 2010   10:00  

Da L'Aquila a Chieti il movimento studentesco canta un unico coro: no al disegno di legge del ministro Gelmini che riforma l'università italiana.
Ieri è stata una giornata calda, a partire dalla mattinata.
Nel capoluogo ieri centinaia di studenti hanno affollato le assemblee riunite in tutte le facoltà, dal polo umanistico ricollocato dopo il sisma a Bazzano, al polo scientifico di Coppito, passando per il polo didattico di via Di Vincenzo e per Ingegneria.
In almeno trecento, intorno alle 12, hanno varcato la zona rossa per dirigersi a palazzo Camponeschi, storica sede della Facoltà di Lettere, in pieno centro.
Nel pomeriggio, sono scattate le occupazioni delle sedi accademiche, mentre intorno alle 18 gli studenti di Ingegneria hanno bloccato il traffico nei pressi della facoltà, a Campo di Pile.

Guarda il servizio sulle proteste di ieri a L'Aquila.

Il comunicato stampa di Francesco Marola, dei Giovani comunisti.
''I Giovani Comunisti hanno promosso e partecipano attivamente al movimento universitario che, a partire dall'iniziativa lanciata venerdì scorso in cui insieme sono saliti sui tetti della facoltà di lettere a Bazzano, oggi ha dato luogo ad una manifestazione nel centro storico de L'Aquila. Questa mattina in oltre 500 abbiamo oltrepassato la Zona Rossa e abbiamo posto i nostri striscioni sulla vecchia sede della Facoltà di Lettere a Palazzo Camponeschi. Oggi questa sede diventa il luogo simbolico che raffigura lo stato di macerie in cui il Governo Berlusconi e il Ministro Gelmini hanno ridotto il sistema universitario italiano.
Il DDL Gelmini mette in crisi l'Università pubblica in Italia a partire dal Diritto allo Studio, che viene cancellato per centinaia di migliaia di studenti con l'introduzione del Prestito d'onore che, in nome di una tanto sbandierata quanto falsa meritocrazia, elimina di fatto il sistema di borse di studio statali basate invece sul reddito.
Un DDL volto all'ulteriore precarizzazione del sistema della Ricerca e che chiude in maniera classista l'accesso al sistema della formazione e della conoscenza.
Un DDl che, come molte altre 'riforme' ed interventi di questo Governo, fa pagare la crisi alle classi sociali più deboli, ai lavoratori, ai giovani, alle donne e ai precari.
E' per questi motivi che anche a L'Aquila, tra le macerie dei monumenti del centro storico, abbiamo proclamato l'occupazione delle Facoltà di Medicina, Lettere e del Polo Scientifico: per difendere l'Università pubblica italiana insieme a studenti, ricercatori, docenti e personale universitario".

Secondo giorno di occupazione, oggi, nelle Facolta' dell'universita' dell'Aquila: continuano infatti le occupazioni nelle Facolta' di Scienze, Ingegneria e Lettere. La notte - fa sapere l'Udu - e' passata alternando momenti di discussione collettiva sul DDL Gelmini e su questioni di carattere locale, come la sempre denunciata terribile situazione del Diritto allo Studio nella nostra regione, con momenti culturali e momenti ricreativi. In nottata nella facolta' di Scienze a Coppito affollati gruppi di lavoro degli studenti di Scienze, Medicina, Psicologia e Biotecnologie, hanno prodotto vari documenti. Nella mattinata in ogni sede universitaria occupata, e' stata fatta la rassegna stampa "di rito" si sono svolte riunioni organizzartive per pianificare le iniziative odierne.

Leggi il primo documento elaborato dagli universitari dell'Aquila.

"Il danno questa riforma lo crea alle nuove generazioni, ai giovani che hanno diritto a far sentire la loro voce, e io li appoggio. Sono assolutamente contrario a questo ddl Gelmini, è noto a tutti, e mi auguro che domani non sarà approvato". Così il rettore dell’Università dell’Aquila, Ferdinando di Orio, in merito alle proteste studentesche contro la riforma Gelmini, che in queste ore stanno animando tutte le facoltà del capoluogo. "Le motivazioni della protesta degli studenti - ha aggiunto - sono più che condivisibili. In questo momento il mondo della cultura, della ricerca e dell’Innovazione in Italia è profondamente colpito, in controtendenza con Paesi come la Germania, la Francia, Inghilterra che invece investono in questo molte risorse. Sostengo inoltre - ha aggiunto il rettore - che una riforma sarebbe stata molto utile in questo momento al sistema universitario italiano, ma questa proposta dal ministro Maria Stella Gelmini non corrisponde certo alle mie aspettative.
Spesso sento dire che la Crui è stata unitaria nei confronti di questo ddl - conclude di Orio - ma in realtà questa unità non c’è mai stata e io ho sempre votato contro perché stravolge l’università, senza garantire una prospettiva di sviluppo a questo sistema, che è quello più avanzato per quanto riguarda la ricerca, l’innovazione e la conoscenza che c’è in questo Paese".

 

Stessa musica all'Università D'Annunzio di Chieti-Pescara. Dopo partecipate assemblee, gli studenti nel pomeriggio hanno occupato il campus allo Scalo.

L'occupazione del Polo didattico di Lettere è scattata in contemporanea con tutte le università d'Italia.
"A nostro avviso - affermano i rappresentanti dell'associazione 360 gradi - questo disegno di legge ha il solo fine di regalare l'Università a pochi eletti eliminando i luoghi istituzionali di confronto e rappresentanza tra studenti, docenti e istituzioni universitarie, disintegrando il diritto allo studio, precarizzando i ricercatori ed inoltre minando l'autonomia delle università stesse sancita dalla costituzione". Gli studenti chiedono di riscrivere completamente una degna riforma universitaria, oltre al ritiro del Ddl Gelmini.

I Giovani Democratici di Chieti sono "solidali con tutti gli studenti italiani che, in questi giorni, stanno protestando con tutte le loro forze contro una 'non' riforma che rischia di affossare il mondo dell’istruzione. Siamo orgogliosi di constatare che, anche nella nostra città, - scrivono Davide Gallo e Pierluigi Barone - gli studenti si stiano mobilitando. In particolare, siamo vicini agli studenti del Liceo Classico 'G.B. Vico' e a quelli della facoltà di lettere e filosofia che, in questi giorni, stanno occupando i loro luoghi di istruzione.
Questo - aggiungono - è un momento delicato in quanto gli studenti, oltre a fare i conti con una 'riforma' che porterebbe gravi conseguenze sul mondo dell’istruzione nonché sul futuro delle nuove generazioni, sono spesso costretti a convivere con edifici scolastici che presentano diverse criticità: Classi troppo piccole in rapporto al numero degli alunni che spesso non rispettano le norme sulla sicurezza, mancanza di un luogo di raccolta sicuro, mancanza di spazi idonei per praticare un’attività sportiva adeguata, tanto per fare alcuni esempi. Cogliamo l’occasione per ricordare che Giovedì 2 Dicembre ci sarà un corteo studentesco per protestare contro i tagli previsti dalla riforma Gelmini. Il ritrovo è fissato per le 8.30 presso la villa comunale di Chieti, i Giovani Democratici saranno presenti e invitano cittadinanza a partecipare numerosa al fianco degli studenti".

Teramo non è da meno.
In programma per questa mattina un’assemblea straordinaria organizzata dai rappresentanti dell’Unione degli studenti nella quale si deciderà il da farsi.
L'incontro si svolgerà nei corridoi della facoltà di Giurisprudenza e segnerà l’avvio della fase più attiva della protesta contro la Gelmini e sarà il momento in cui si organizzeranno azioni eclatanti.
Fino ad oggi a Teramo ci si è limitati ad una serie di incontri per discutere della riforma e dei problemi dell’Ateneo, a una giornata di lezione in piazza e all'occupazione della radio universitaria, ma da oggi, assicurano i rappresentanti degli studenti, si cambierà rotta.


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