Università, per L'Aquila si delinea una ''prognosi infausta''

Solo un migliaio i posti letto, ne servirebbero 8000

12 Ottobre 2009   19:11  

"Davanti a noi un paracadute di tre anni, concessoci dal governo con l'accordo di programma che ho firmato con il ministro Gelmini e che ci destina 294 milioni di euro. Ma alla scadenza del triennio dovremo essere in grado di continuare da soli". Così Ferdinando Di Orio, rettore dell'Università dell'Aquila, che ha ricordato come le risorse vengono assegnate agli atenei in base al numero di iscritti, questo pomeriggio nella seduta del Consiglio comunale, animata da una vera e propria guerra di cifre sui posti letto per gli universitari.
Ottomila quelli necessari secondo il rettore, appena un migliaio quelli che dovrebbero essere disponibili a breve. 212, come noto, presso la Reiss Romoli, 120 nella nuova casa dello studente realizzata dalla Regione Lombardia, ai quali a gennaio si aggiungeranno i 450 posti della caserma Pasquali, che fino alla fine dell'anno saranno occupati dagli sfollati in attesa di assegnazione di un alloggio nel progetto C.a.s.e.
Giorgio De atteis, vice presidente del Consiglio regionale, annuncia poi la disponibilità, da parte della Curia, ad offrire un terreno di 13mila metri quadri a Cansatessa per l'installazione di strutture mobili.
Nel giro di un anno e mezzo-due L'Aquila avrà diecimila posti di residenzialità pubblica disponibili – quando cioè con il ripristino delle vecchie abitazioni, saranno liberati gli appartamenti del progetto C.a.s.e. - quindi la soluzione alla quale pensa il prefetto,  Franco Gabrielli, è quella del potenziamento del sistema dei trasporti. "Prima del sei aprile a L'Aquila c'erano 284 unità di residenzialità universitaria pubblica, - ha aggiunto il prefetto - è un pò difficile oggi pretenderne ottomila in una realtà terremotata".
“Il futuro dei nostri studenti non è e non deve essere nel pendolarismo”, questa la secca replica del rettore Di Orio.
A latere della seduta del Consiglio, il commento del sindaco Cialente alle parole di Carlo Costantini, che lo aveva definito “scudo umano di Berlusconi”, parlando di “aria di inciucio” al Comune dell'Aquila.

Marco Signori

 

Ignorata la proposta di legge che poteva dare 1000 posti letto


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