Vannacci sarebbe sotto indagine per "Istigazione all'Odio Razziale". Lega: "Indagini sono Medaglie"

26 Febbraio 2024   17:20  

Il generale dell'Esercito, Roberto Vannacci, è attualmente oggetto di un'indagine a Roma in relazione a dichiarazioni contenute nel suo libro "Il mondo al contrario", dove viene contestato il reato di istigazione all'odio razziale. Secondo quanto emerso, il procedimento è stato avviato in seguito a denunce presentate da alcune associazioni nelle scorse settimane, tra cui una assistita dall'avvocato Massimiliano Strampelli. Le denunce si concentrano su alcuni passaggi del libro in cui Vannacci esprime opinioni critiche nei confronti degli omosessuali e fa riferimento a persone di colore, suscitando polemiche riguardo all'eccessivo multiculturalismo.

In risposta all'iscrizione nel registro degli indagati, l'avvocato Giorgio Carta, difensore di Vannacci, sottolinea che il libro mira a promuovere la riflessione e la lettura, negando categoricamente ogni forma di istigazione all'odio. Paragona ironicamente il caso al processo subito da Galileo Galilei, sperando che la questione possa risolversi tempestivamente.

Anche l'avvocato Massimiliano Manzo, difensore di Vannacci, respinge le accuse, sottolineando che il generale non ha mai sostenuto la superiorità di una razza sull'altra, ma ha criticato l'eccessivo multiculturalismo. Egli afferma che le parole di Vannacci riflettono la sua libertà di opinione e punirle potrebbe essere interpretato come censura inappropriata in una democrazia costituzionale.

Il sostegno al generale arriva anche dalla Lega, che considera le indagini come un segno di riconoscimento e incoraggiamento, ritenendo che rappresentino una resistenza contro i "vecchi metodi del vecchio sistema".


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