Variante dimenticata: tornano i Tir sulla Statale 16

08 Giugno 2010   11:57  

Lungo la Statale 16 adriatica, in particolare durante le ore notturne e all'interno dei centri abitati, sono tornati a transitare indisturbati i “bisonti della strada”, in dispregio all'inquinamento acustico ed atmosferico che provocano ed ai danni alla sicurezza e alla salute dei tantissimi Cittadini residenti.

"Maggiormente colpiti - dichiara Pio Rapagnà del Comitato anti tir-Città per vivere - sono quei Comuni che, nonostante le tante iniziative di lotta per ottenere il divieto di transito ai mezzi pesanti all'interno delle Città della fascia costiera adriatica e per il dirottamento dei TIR sulla A/14, in tutti questi anni non sono riusciti a realizzare “percorsi alternativi e circonvallazioni”, quale soluzione “definitiva” al problema.

Una delle principali soluzioni strategiche per i Comuni della Provincia di Teramo - ricorda Rapagnà - era rappresentata da una complessiva “Variante alla Statale 16 Adriatica” per i centri abitati di Roseto, Giulianova, Pineto e Silvi (così come per le Province di Pescara e Chieti erano le “circonvallazioni gemelle” di Ortona-Francavilla-Pescara-Montesilvano-Città Sant'Angelo).

Tale opera di Grande Viabilità nazionale era programmata per liberare “definitivamente” la fascia costiera adriatica abruzzese, da San Salvo a Martinsicuro, dal traffico pesante, dei TIR e da quello automobilistico di lunga percorrenza, all'interno del “Corridoio Adriatico” e in vista del tanto atteso trasferimento del trasporto merci sui “Treni navetta” e sulle “Autostrade del Mare”.

E' noto a tutti che la Statale 16 Adriatica è stata concepita più di un secolo fa per “tollerare e assorbire” un volume di traffico 10 volte inferiore a quello attuale, e ancora oggi non è fornita di servizi di protezione e strutture sufficienti per garantire una adeguata sicurezza per ciclisti e pedoni, specialmente all'interno delle aree fortemente urbanizzate.

Ed è così che la maggior parte degli incidenti si verifica all'interno dei centri abitati proprio perché la Statale 16 Adriatica ed altre Strade Statali attraversano le Città e le Frazioni dei Comuni più popolosi, all'interno dei quali si contano il 78,9% dei feriti totali annuali e il 46,3% dei morti complessivi annuali, con indice di pericolosità di molto superiore alla media di 7,2 registratasi negli anni precedenti.

Tra le Città più colpite ed “esemplarmente punita” dagli effetti materiali, economici e sanitari del traffico pesante diurno e notturno, - prosegue Rapagnà - in questi giorni in via di fortissimo incremento rispetto agli anni precedenti, vi è Roseto degli Abruzzi e le sue Frazioni di Cologna Spiaggia attraversate dalla Statale 16 adriatica e di Santa Petronilla-Voltarrosto attraversate dalla Statale 150 della Val Vomano: proprio Roseto, la Città che è stata “di esempio” a livello nazionale per la lotta contro i TIR, per le “Biciclettate” del Comitato “Straffichiamoci” e per gli attraversamenti “notturni” delle strisce pedonali del Comitato “Città per Vivere”, per le “Ordinanze di divieto di transito ai mezzi pesanti” emesse da alcuni tra i Sindaci più coraggiosi del nostro Paese.

Negli ultimi 20-25 anni, però, “quasi tutte” le Amministrazioni Comunali che si sono succedute non hanno voluto la “Variante alla Statale 16”, come l'attuale di centrosinistra guidata dal Sindaco Franco Di Bonaventura, la quale ha “pensato” addirittura di cancellarne il tracciato dallo stesso Piano Regolatore Generale che la prevedeva sin dall'inizio.

Evidentemente a Roseto degli Abruzzi e in Provincia di Teramo - conclude Rapagnà - c'è ancora chi “inuncia dalla sera alla mattina a un'opera pubblica “strategica”, fondamentale per la “soluzione definitiva” del problema del traffico, pesante e leggero, al solo scopo di favorire interessi privati ed un diverso “modello” di sviluppo urbanistico ed edilizio della Città, in spregio alla qualità della vita e dell'abitare dei suoi Cittadini, residenti e turisti".


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