Venerdì Santo a Chieti

Tradizionale processione del

19 Marzo 2008   21:43  
Il Venerdì Santo a Chieti, curata dall’ "Arciconfraternita del Sacro Monte dei Morti", si svolge una, se non la più suggestiva processione del CristoMorto che sopravvive ininterrottamente da secoli con la stessa sacra e solenne drammaticita'.

Al calare della sera, per le strade teatine illuminate solo dalla fiamma di tripodi e da ceri tenuti dai migliaia di fedeli, vengono portati distanziati tra loro i Simboli della Passione, statue lignee realizzate nel 1855 "il gallo, l’Angelo, la scala, le tenaglie, le lance, la borsa e la Croce".

Gli appartenenti alle diverse Confraternite con indosso l’abito del proprio sodalizio procedono incappucciati a passo cadenzato. Nelle case che si aprono lungo il percorso della processione pendono da balconi e finestre coperte di seta. L'opera d’arte del Seicento, del Cristo Morto coperto da un preziosissimo velo bianco, giace su una bara avvolta da un drappo di velluto nero finemente ricamato in oro. E’ portato a spalla dall’Arciconfraternita della Buona Morte. Segue l’artistica e molto espressiva statua dell’Addolorata, con abito di seta nera ricamato a fili d’oro.

Un fremito di commozione vibra nella inespressa intimita' dell’anima di ognuno al canto grave e solenne del Miserere, composto dal Maestro teatino Saverio Selecchy.

E’ una struggente melodia cantata soltanto da centinaia di voci maschili e sorretta dal suono di centocinquanta violini. La potenza corale e la dolcezza melodica creano un’atmosfera di profonda mestizia, capace – come disse D’Annunzio – di far scaturire "una fontana di lacrime".

 

(SR)

(video tratto da youtube) 


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