Venezuela: Si inasprisce la repressione

Si inasprisce la repressione in Venezuela, questa volta tocca alla città di Maracay dove la polizia coadiuvata dalle milizie armate, i cosidetti motorizzati, hanno aperto questo pomeriggio una vera vera e propria caccia all'uomo nel quartiere di San Jacinto.

Motivo della repressione questa volta è stato il "disturbo" che i manifestanti stavano arrecando all'apertura della fiera di San Jose , San Giuseppe, per intenderci, dove era prevista la presenza del Governatore Tarek El Assaimi.

I giovani studenti, accompagnati dai loro professori, " armati " di striscioni, manifesti ed altro materiale cartaceo, in maniera del tutto non violenta hanno sostato nei pressi dell'ingresso della fiera attendendone l'apertura.

Questo è bastato per far scattare la durissima repressione, ancora in atto peraltro che ha portato sino al momento della redazione di questa nota a l'arresto del professore Lenin Cariel e dei suoi 17 alunni.

Da parte governativa si sceglie dunque la mano durissima contro qualsivoglia  dissidenza, anche se pacifica, sperando di tacitare in questo modo qualsiasoi voce che esca fuori dal coro.

Restano proclami senza contenuto i propositi governativi di aprire tavoli di dialogo che possano ricomporre la frattura sociale che si è prodotta a causa della grave crisi economica e sociale che vive il paese.

Il problema della sicurezza, della salute ed ultimamente dell'approvvigionamento dei beni di prima necessità rischiano di far esplodere, anche per l'incapacità del governo di affrontare la crisi, un conflitto sociale di larghe proporzioni.

Il rifiuto di ogni forma di violenza è d'obbligo sia per i manifestanti che per il governo.

Ci auguriamo che i tutori dell'ordine pubblico ritrovino il buon senso e che la politica faccia il suo mestiere di indirizzo e controllo delle varie problematiche sociali evitando un'inutile bagno di sangue.

Gianfranco Di Giacomantonio
 Maracay - Venezuela