Venezuela: Vince la rivoluzione per una manciata di voti

I risultati elettorali consegnano il Venezuela ad un periodo di grande incertezza,  vince di un soffio il candidato indicato dal leader della rivoluzione recentemente scomparso.
Lo scarto di poco più di 300 mila voti,tra i due schieramenti,  indicano però proprio in Nicolas Maduro il vero perdente è lui infatti che nei  trenta giorni che hanno separato la morte di Chavez dalle elezioni è riuscito a far "evaporare" un milione di voti passati allo schieramento dell'opposizione.
Se aggiungiamo poi il peso di un governo che non si è risparmiato per influenzare la campagna elettorale in tutti i modi e la potenza mediatica che ha messo in campo, possiamo vedere l'inizio di quello che sarà la crisi inevitabile di una rivoluzione strettamente legata all'immagine del suo comandante che oggi non c'è più.
Il paese, al contrario di quello che potevano essere le previsioni, si è oggi svegliato tranquillo ma la calma delle strade sembra cozzare con le dichiarazioni di guerra che vengono dal candidato dell'opposizione Capriles Radonsky, che già ha annunciato, come era prevedibile del resto, di non accettare il risultato e che pretenderà la riconta dei voti.
Una situazione questa che porterà inevitabilmente all'acuirsi di un confronto che dalla politica potrebbe spostarsi facilmente nelle piazze e per le strade di un paese dove tutte le passioni sono facilmente trasportabili all'estremo e la violenza ne è il segno distintivo.
Se da una parte l'opposizione con questo risultato riprende fiato e si ricompatta, dall'altra iniziano a filtrare le prime avvisaglie di quella che sarà la lotta interna che si aprirà nei prossimi mesi nel fronte del PSUV, il partito della rivoluzione bolivariana, che rischia, adesso che non c'è più il carisma di Chavez, di perdere molti pezzi per la strada di una rivoluzione che forse è morta con il suo comandante.
Gianfranco Di Giacomantonio  Caracas-Venezuela