Un incruento blitz di un reparto d'elite della polizia venezuelana è servito a liberare l'imprenditore originario di Pianella Armando Di Battista, sequestrato l'8 luglio scorso da un commando armato a San Felipe, nello Stato di Yaracuy, in Venezuela.
Lo si è appreso dal quotidiano El Diario de Yaracuy, la cui notizia è stata rilanciata dalle agenzie durante la notte.
La liberazione del 79enne, che non sarebbe mai stato portato fuori dalla città di San Felipe, è avvenuta alle 22 di sabato. I sequestratori, che non erano nell'appartamento al momento del blitz, in questo periodo gli avrebbero somministrato anche i farmaci di cui aveva bisogno.
Determinante è stato il lavoro compiuto dalle forze dell'ordine venezuelane, in particolare dagli uomini del Gruppo anti estorsione e sequestro e del Corpo di indagini scientifiche penali e criminali, che nei giorni scorsi avevano anche bloccato il pagamento di un riscatto e realizzato numerose perquisizioni domiciliari, riuscendo ad identificare i sequestratori.
La piaga venezuelana dei rapimenti colpisce soprattutto la comunità italiana, Di Battista è il secondo italiano rapito dall'inizio dell'anno.
Il nostro editore e corrispondente dal Venezuela Gianfranco Di Giacomantonio, in collegamento telefonico ci ha brevemente spiegato i motivi di questi frequenti episodi.
(MS)