Le indagini sul sequestro di Armando Di Battista, l'imprenditore di origine abruzzese rapito in Venezuela all'inizio di luglio, sono a uno stato "molto avanzato". Lo ha dichiarato il commissario Jesus Gonzalez, vice capo del Corpo di indagini scientifiche, penali e criminalistiche (Cicpc) della polizia venezuelana. Giorni fa, nell'ambito delle indagini, la polizia è riuscita a bloccare il pagamento di un riscatto di 30.000 euro arrestando anche due donne, fra cui una minorenne. Gonzalez ha aggiunto che resta solo da aspettare che i tribunali emettano quanto prima gli ordini di cattura nei confronti dei componenti della banda di sequestratori che, a quanto sembra, sono stati identificati, e altri ordini di perquisizione dopo quelli eseguiti nei giorni scorsi. Intanto fonti vicine alla famiglia hanno fatto sapere che l'imprenditore, che ha 79 anni, ha problemi di diabete, ipertensione e cardiopatia, e hanno divulgato i nomi e le dosi dei medicinali di cui ha costante bisogno. Di Battista è stato rapito lo scorso 8 luglio da uomini armati a San Felipe, nello Stato venezuelano di Yaracuy, mentre stava organizzando il trasferimento di un mezzo di una sua impresa di costruzioni.